Sarà consegnata a giorni la relazione che gli ispettori del ministero della Salute stanno completando dopo aver concluso il proprio lavoro presso l’ospedale di Trento. L’attività ispettiva, come si ricorderà, era stata disposta a seguito della scomparsa della ginecologa 32enne Sara Pedri e delle tante dichiarazioni pubbliche di colleghi e amici che avevano parlato di umiliazioni e mobbing all’interno del reparto di ginecologia e ostetricia dell’ospedale Santa Chiara dove la Pedri prestava servizio. In particolare ad accendere i fari sulla vicenda era stata la sorella della ginecologa, Emanuela, che ha parlato di pesanti umiliazioni subite dalla sorella anche per essersi laureata all’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Gli ispettori hanno ascoltato i vertici dell’azienda sanitaria provinciale di Trento, quelli dell’ospedale Santa Chiara e il personale sanitario in forza al reparto. E poi hanno acquisito schede di valutazione, calendario dei turni, elenchi del turn over, resoconti delle timbrature in entrata e uscita dall’unità operativa materno infantile.
In particolare tutta la documentazione relativa all’attività di medico dirigente di Sara Pedri, scomparsa nel nulla il 4 marzo scorso subito dopo il trasferimento dall’ospedale di Trento a quello di Cles da cui si era dimessa 24 ore prima della sparizione. Per gli ispettori del ministero della Salute ce n’è abbastanza e sono ripartiti per Roma.
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