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sabato, 20 Aprile, 2024
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Umiliata per i suoi studi a Catanzaro, arrivano gli ispettori ministeriali all’ospedale di Trento

Il ministro della Salute, Roberto Speranza manderà gli ispettori all’ospedale Sanata Chiara di Trento per verificare quale situazione interna al reparto di Ginecologia ha portato a denunce pubbliche e dimissioni di sanitari e dove lavorava la giovane ginecologa Sara Pedri, scomparsa nel nulla da Cles, in provincia di Trento, il 4 marzo scorso.

A sollecitare l’intervento, attraverso un’interrogazione alla Camera e al Senato, erano stati il deputato forlivese Marco Di Maio insieme alla senatrice Donatella Conzatti ma anche la dottoresa Roberta Venturella, dirigente medico presso l’unità operativa di Ginecologia e ostetricia dell’ospedale Ciaccio di Catanzaro e per cinque anni tutor di Sara Pedri.

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L’obiettivo, viene ricordato da Di Maio, “è fare luce su quello che avviene nel reparto di ginecologia. E’ un aspetto cruciale per capire di più sulla scomparsa di Sara Pedri, che ci addolora e su cui continueremo a pretendere che si vada fino in fondo nella ricerca della verità”.

“La delegazione ministeriale parlerà con le persone, acquisirà materiale, raccoglierà informazioni utili per comprendere cosa succede in quel reparto dove oltre undici persone si sono dimesse in due anni – chiarisce -. L’ultima in ordine di tempo la nostra Sara Pedri, che ha lasciato l’incarico il giorno prima di scomparire. Ci stringiamo ancora una volta attorno al dolore della famiglia e degli amici di Sara, che stanno vivendo un calvario che neppure lontanamente immaginabile”.

Sara Pedri è scomparsa dopo aver presentato le dimissioni dal reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale Santa Chiara. L’auto, ritrovata nei pressi del ponte di Mostizzolo, ha immediatamente fatto scattare l’ipotesi di un suicidio. La misteriosa scomparsa ha portato a sollevare il velo su una presunta situazione di mobbing all’interno del reparto. Situazione che sarebbe suffragata anche da diverse, drammatiche, testimonianze delle colleghe di lavoro costrette a subire abusi di potere ed umiliazioni continue, oltre a condizioni di lavoro estenuanti.

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