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sabato, 20 Aprile, 2024
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I dirigenti di Fiamma Tricolore illustrano l’esposto contro l’amministrazione

“Segnaliamo la necessità dell’intervento della Pubblica Autorità per la pronta risoluzione della vicenda descritta, sulla cui trasparenza e conformità alla legge sorgono perplessità”. Con queste parole Giuseppe Minnella e Giuseppe Gioffré, dirigenti provinciali della Fiamma Tricolore a Reggio, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il tribunale reggino sul caso dei murales del 25 aprile. Una formale denuncia-querela avverso l’amministrazione comunale, con la quale si richiede di disporre “gli opportuni accertamenti sui fatti, valutando se esistano profili d’illiceità penale e nel caso individuare gli eventuali soggetti responsabili al fine di procedere nei loro confronti”. 

A presentare l’iniziativa ai media sono stati Gioffré, Minnella (segretario della sede reggina Ms Fiamma) e Francesco De Leo, segretario regionale del partito, con una conferenza stampa convocata nella propria sede cittadina.

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Al centro della denuncia – annunciata e messa in pratica dalla Fiamma – c’è sostanzialmente la mancata trasparenza dell’amministrazione sulla determina dirigenziale attuativa dove, dopo la delibera di giunta con cui si approvava l’opera culturale, dovrebbero essere indicate tutte le informazioni su costi, tempi e modalità di affidamento dei murales.

Il caso era scoppiato con la segnalazione del centrodestra circa il costo esorbitante dei murales (era in realtà un errore, perché la cifra dello scandalo, oltre 200.000 euro, era quella complessiva dei patti per il Sud, nei quali rientrava l’operazione murales). Ma ugualmente, come si ricorda nell’esposto (dove sono ripercorse con esattezza le tappe alla vicenda), gli stessi dirigenti in data 23 aprile avevano chiesto di visionare la determina dirigenziale per conoscere: il parere dell’Aterp; il soggetto economico scelto per la realizzazione dell’opera e il criterio selettivo adottato; i tempi e i costi della realizzazione dell’opera. Incaricando di sollecitare l’amministrazione silente il consigliere comunale Filomena Iatì, che il 26 aprile avrebbe dato a Gioffré e Minnella un’incredibile notizia. Il dirigente Demetrio Beatino le aveva infatti risposto che “non esiste alcuna determina di affidamento per la realizzazione dei murales, nè la relativa quantificazione dei lavori, non avendo ancora provveduto l’amministrazione ad approvare il bilancio di previsione“. Ovvero, quel rendiconto promesso dall’assessore Rosanna Scopelliti all’indomani della polemica, per provare che le due opere erano costate molto meno di quei 210.000 euro, non esisteva.

Non solo. Già il 23 aprile Gioffré e Minnella raccontano di essersi recati a largo Botteghelle per monitorare la situazione e, oltre ai due artisti (Daniele Geniale e Luis Gomez de Teran) notavano sul posto “altri soggetti non conosciuti che, nel momento in cui ci avvicinavamo per fare riprese video e fotografiche, si dileguavano nelle vie limitrofe facendoci insospettire per l’insolito comportamento”. Insomma, si erano chiesti in quel frangente e continuano a chiederselo ora da Fiamma Tricolore: chi sono gli aggiudicatari dei lavori e come sono stati scelti? Infatti, in una determina dirigenziale che viene allegata all’esposto insieme a tanti altri materiali (la n. 1198 del 19 maggio 2020), vengono indicati quattro operatori economici in possesso dei requisiti per partecipare alla manifestazione d’interesse per la realizzazione delle opere di street art (in ipotesi 5 secondo la determina). Si tratta di: associazione culturale “M.Y. Culture”; A.T.S. “Question Mark” e associazione culturale “Axis”; associazione culturale “Arteteca”; associazione culturale “Cut Circuito Urbano Temporaneo”. Gli stessi nominativi sono elencati nuovamente, nella delibera n. 67 del 7 aprile scorso con ad oggetto sempre i murales. Perché allora, invece di uno tra questi quattro soggetti, a realizzare i murales sono stati Geniale e de Teran, che appartengono al circuito “Inward – Osservatorio nazionale sulla creatività urbana”? La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la diserzione, qualche giorno fa, del dirigente Beatino e dell’assessore Muraca, alla commissione di vigilanza e controllo che li aveva convocati proprio per produrre la famosa determina e spiegarne i contenuti. Un’assenza ingiustificata, letta in modo sospetto e ritenuta prova di irregolarità anche da Filomena Iatì e dai consiglieri comunali di Forza Italia.

Adesso la parola passa all’autorità giudiziaria. Che valuterà se siano avvenute nel rispetto della legge l’urgenza di approvazione e assegnazione dei lavori dei murales, la scelta dei realizzatori e la quantificazione delle cifre effettivamente pagate.

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