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sabato, 20 Aprile, 2024
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Forza Italia ottiene accesso agli atti e rivela quanto sono costate le contestate opere

Sono costati 36.600 euro e la loro realizzazione è stata deliberata con una procedura d’urgenza i due murales di largo Botteghelle dedicati ai partigiani calabresi, al centro del duro attacco dell’opposizione di centrodestra contro l’amministrazione Falcomatà. Solo ieri i dirigenti provinciali di Fiamma Tricolore avevano reso noti i dettagli dell’esposto presentato alla Procura per chiedere di accertare eventuali illeciti penali, e oggi arriva la trionfale verità dei consiglieri comunali di Forza Italia, che sono riusciti ad ottenere l’accesso agli atti. La risposta dell’ufficio tecnico e del dirigente Demetrio Beatino è finalmente arrivata, attestando nero su bianco che l’intervento di street art è stato realizzato tramite una procedura d’urgenza e con una spesa di 36.000 euro, migliore proposta giunta, su richiesta del Rup, da Arteteca (uno dei soggetti individuati come aventi i requisiti per partecipare alla manifestazione d’interesse): più precisamente 30.000 più oneri Iva, pari a 36.600 euro. I consiglieri Federico Milia, Antonino Maiolino e Antonino Caridi commentano così la scoperta: “L’Amministrazione ha utilizzato la procedura d’urgenza per un intervento di cui si poteva tranquillamente fare a meno in una città dove le emergenze sono ben altre. È una follia, uno schiaffo a Reggio, alle sue condizioni critiche, ma soprattutto ai suoi cittadini. Oltre 36mila euro per qualcosa che peserà sui prossimi conti del Comune, perché considerati fuori bilancio. Un sacrificio economico di cui i reggini avrebbero volentieri fatto a meno”. La conclusione è perentoria: “Al di là della questione etico-morale, spesso nemmeno considerata da Falcomatà & Co, adesso le carte non bastano. Il Sindaco e l’Assessore responsabile, ovvero Rosanna Scopelliti, devono spiegare alla Città perché per un’operazione di mera propaganda politica (perché di questo si è trattato) abbiano utilizzato un tipo di procedura che invece dovrebbe essere utilizzata soltanto per attività realmente urgenti e utili alla Comunità. E due murales non riteniamo affatto che rientrino nella categoria degli interventi di somma urgenza”.

Sugli ultimi sviluppi della vicenda è intervenuto un altro gruppo notoriamente vivace contro la giunta Falcomatà, ovvero il movimento civico AmaReggio Stanza101, che in una nota sottolinea: “Qualcuno spieghi a lor signori che la procedura di somma urgenza, prevista dal Codice degli appalti, riguarda lavori che proprio per loro caratteristica non possono essere oggetto di programmazione essendo imprevedibili e legati ad eventi eccezionali come ad esempio calamità naturali o, al limite dell’ammissibilità, pregiudicare lo svolgimento di funzioni collettive indispensabili. Non a caso l’istituto viene regolato dal Codice degli appalti come procedure di somma urgenza e di protezione civile, a rimarcare l’eccezionalità della previsione, la cui scelta di adozione va presa dal responsabile del procedimento per scongiurare o limitare un pericolo o un danno”.

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E aggiungono: “Non è necessario essere giuristi per capire che proprio l’impiego dello strumento della somma urgenza rappresenta lo strumento maggiormente sottoposto alla lente di ingrandimento dall’autorità giudiziaria per verificare se non si celi una pratica di “comodo” che bypassi il sistema di garanzia e regolarità del procedimento di impegno nella spesa pubblica. A questo punto, il giallo dei murales non è più solo una questione politica ma diventa un caso amministrativo da valutare anche sotto il profilo della legittimità. D’altronde, quando le toppe sono peggio dei buchi si aprono poi voragini… e altre denunce”.

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