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domenica, 5 Maggio, 2024
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VIDEO-Monza, in carcere per bancarotta e riciclaggio il nipote del boss di ‘ndrangheta Cosimo Maiolo

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Monza hanno dato esecuzione, su delega della locale Procura della Repubblica, ad un ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari, disposta dal G.I.P. presso il Tribunale del capoluogo, nei confronti di tre soggetti, gravemente indiziati, a vario titolo, di frode fiscale, reati dichiarativi finalizzati allā€™evasione, indebita compensazione di crediti fittizi, riciclaggio e bancarotta fraudolenta. Due arrestati sono ai domiciliari, in carcere ĆØ finito un imprenditore e nipote di Cosimo Maiolo, 58 anni, condannato nel 2023 in primo grado a quasi 13 anni dal Tribunale di Milano per una serie di reati connessi allā€™attivitĆ  della locale di ‘ndrangheta di Pioltello, in provincia di Milano, e sua volta giĆ  detenuto. Contestualmente i Finanzieri hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, emesso dalla medesima AutoritĆ  Giudiziaria, finalizzato alla confisca sia diretta sia per equivalente di beni per oltre 2 milioni di euro, pari ai profitti illeciti dei reati ascritti.

Le indagini, sviluppate dai militari del Gruppo di Monza, hanno tratto origine da autonome attivitĆ  info-investigative riguardanti 7 imprese operanti nei settori dellā€™edilizia, della logistica e delle pulizie, nei confronti delle quali venivano riscontrate sistematiche violazioni alle norme tributarie, omissioni contributive e previdenziali, emissione e annotazione di fatture false, oltrechĆ© distrazioni dei proventi aziendali verso conti correnti e carte di credito personali. Le successive investigazioni effettuate dalle Fiamme Gialle sotto lā€™egida della Procura della Repubblica di Monza, hanno consentito di disvelare come le imprese implicate ā€“ intestate a meri prestanome brianzoli ora sottoposti agli arresti domiciliari ā€“ risultassero operare per un breve periodo, dopodichĆ© venivano abbandonate in stato di insolvenza per i debiti erariali accumulati.

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PiĆ¹ in particolare, i Finanzieri hanno raccolto plurimi elementi indiziari in ordine al reale dominus delle condotte criminose perpetrate, posto che gli ingenti proventi dellā€™evasione dā€™imposta e degli omessi versamenti dei contributi previdenziali venivano sistematicamente monetizzati con prelievi giornalieri di denaro contante ā€“ presso ATM presenti sul territorio brianzolo eseguiti dai citati ā€œprestanomeā€ ā€“ e poi direttamente consegnati allā€™amministratore di fatto delle imprese coinvolte, destinatario della misura di custodia cautelare in carcere e giĆ  colpito da analogo provvedimento quale affiliato a famiglie della ā€˜ndrangheta insediatesi nel milanese.

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