Vibo Valentia – Si terrà il prossimo 7 ottobre l’udienza preliminare davanti al Gup del tribunale Francesca Del Vecchio per il custode del cimitero di Tropea Francesco Trecate, di 62 anni, del figlio Salvatore di 38 e del loro aiutante Roberto Contartese, di 53, dopo che la Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha chiesto il loro rinvio a giudizio per associazione a delinquere, violazione di sepolcro e distruzione e soppressione di cadavere i principali, illecito smaltimento di rifiuti speciali cimiteriali.
Come si ricorderà i tre furono arrestati lo scorso 8 febbraio con l’accusa di aver profanato le tombe e distrutto i cadaveri, a volte non ancora decomposti, per lucrare sulla carenza di posti nel cimitero di Tropea. I tre avrebbero eseguito numerose estumulazioni illegali, al fine di conseguire, secondo l’accusa, illeciti profitti assicurando ai congiunti di persone defunte l’utilizzo di loculi per la sepoltura, resi improvvisamente disponibili eliminando i resti mortali di altre persone già sepolte da anni.
A difendere i tre indagati gli avvocati Giuseppe Di Renzo, Francesco Muscia e Giovanni Vecchio. Individuata quale parte offesa il Comune di Tropea che, con apposita delibera della Giunta comunale, ha annunciato l’intenzione di volersi costituire parte civile nel procedimento penale.
