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giovedì, 25 Aprile, 2024
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Reggio Calabria, il fardello del prossimo sindaco

Uno dei punti “caldi” delle Comunali a Reggio Calabria è cosa dovrà fare “dopo” il sindaco che verrà eletto (o rieletto).

RIFIUTI

Il tema numero 1, per forza di cose, riguarda l’abbinata ciclo dei rifiuti e decoro urbano.
Lo stesso primo cittadino uscente Giuseppe Falcomatà ha dovuto ammettere che la raccolta differenziata “spinta” non ha funzionato appieno. Probabilmente, cassonetti “smart” e isole ecologiche (fisse e itineranti) avranno dunque voce in capitolo nel futuro della spazzatura in città.
Ma è chiaro che il tema non può essere delegato esclusivamente all’Ambito territoriale ottimale, coordinato dalla Città metropolitana. Un ruolo almeno decente dovrà essere svolto dalla Regione, latitante con Mario Oliverio e del tutto assente con Jole Santelli, quando non intenta a “remare contro”.

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LAVORI PUBBLICI

Altro capitolo sempre fondamentale, le opere pubbliche. E qui i cittadini si aspettano molto, anche guardando indietro ad alcuni annunci risalenti nel tempo di cinque-dieci anni o più. Tutto questo comporterà anche molti preziosi posti di lavoro aggiuntivi.
Il completamento della Ga-Ga (Gallico-Gambarie) è un punto dolente, anche perché darebbe alla dorsale reggina la giusta “spinta” verso la sua area aspromontana. Si attende un’accelerazione impetuosa per il completamento del celebre “lungomare unico” reggino che vada da Catona a Bocale. Il waterfront del centro città risulterà arricchito dell’ “Opera” di Edoardo Tresoldi. In questo contesto attendono un look definitivo Parco Lineare Sud e – lato Nord – Museo del Mare, Lido, Arena Lido e Mustrumu.
Ma in tema di lavori pubblici i gravi problemi creati dalle buche nelle strade hanno un ruolo maestro.
Impensabile trovare i fondi per procedere agli interventi manutentivi solo dopo anni di consiliatura. D’altro canto, sistemi come il “global service” hanno fallito sia col centrodestra (al Comune) sia col centrosinistra (all’ex Provincia).

“SETE” ATAVICA

Ulteriore gravissima grana per Giuseppe Falcomatà se accederà all’agognato “secondo tempo” o per chi lo avvicenderà, i disservizi idrici.
Solo poco tempo fa, chi avesse scommesso sull’arrivo dell’acqua del Menta sarebbe stato preso per pazzo. Invece è successo già nel 2019; solo che l’adduzione non ha affatto risolto le criticità.
Il fronte idrico implica anche una sessantina di milioni da dare alla Regione, anche se il Comune operando un’accorta transazione ne ha risparmiati 20.

VARIE & EVENTUALI

Per il resto, non ha quasi lasciato traccia l’idea di “smart city” della quale Reggio ha disperatamente bisogno. Fanno eccezione i servizi innovativi erogati dall’Atam, l’azienda di trasporto pubblico locale.
Commercio e attività edili languono in modo assai pericoloso, considerato che rappresentano il 70-80% del lavoro privato e delle imprese reggine. Per alimentare le attività produttive vanno promossi incentivi e sgravi fiscali, considerando che il settore è ai minimi termini anche per l’impatto del Coronavirus.
Anche le periferie dovranno esibire senso del bello e rispetto dei beni comuni; ma in alcune aree l’obiettivo appare lontanissimo.
Piano colore e Piano spiaggia, dal 2002 in avanti, non hanno compiuto reali passi in avanti. Una città turistica invece deve prodursi in questo e altro, al contempo attivando altri attrattori per i vacanzieri di oggi e di domani.

POLITICHE PARITARIE

In una città del Sud come Reggio Calabria, le effettive pari opportunità tra uomo e donna rimangono inoltre una chimera. Ma, senza ipocrisie, va anche chiarito che conteranno i voti e i seggi “rosa”.
Saranno gli elettori a dare potere o no alle numerosissime candidate: obiettivo fin qui non centrato a dispetto della doppia preferenza di genere. E quindi a conferire un mandato di natura anche paritaria alle elette, oppure a farle risultare politicamente marginali.

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