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giovedì, 25 Aprile, 2024
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Muraca e Beatino disertano l’audizione su costi e assegnazione delle opere

Si riaccende la polemica sui murales di largo Botteghelle. Prima Impegno e Identità e a ruota Forza Italia contestano nuovamente l’amministrazione Falcomatà per le tante domande senza risposta su costi e modalità di assegnazione dei lavori delle due opere, realizzate in occasione del 25 aprile per ricordare i partigiani calabresi Malerba e Teresa Gullace. All’epoca il centrodestra (e gli stessi consiglieri di FI che oggi sono tornati all’attacco) era stato autore di uno svarione sull’impegno finanziario del murales, leggendo in modo un po’ troppo frettoloso la delibera che autorizzava i grandi dipinti sulle pareti di due edifici del rione. La replica dell’assessore Rosanna Scopelliti, oltre a smentire la cifra erroneamente riportata (210.000 euro, portafoglio complessivo dei Patti per il Sud), rimandava a una successiva comunicazione trasparente sui costi effettivi, quantificati approssimativamente come un decimo della somma intera. L’occasione di dare i numeri giusti era arrivata con l’odierna riunione della commissione controllo e garanzia, che stamattina avrebbe dovuto audire l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Muraca e il dirigente Demetrio Beatino, chiamati a sciogliere ogni perplessità sul provvedimento sui murales. Ma entrambi hanno disertato l’incontro. Filomena Iatì, di Impegno e Identità, è la prima a parla di «doppiezza dell’amministrazione» e «comportamento inaccettabile». La rappresentante in consiglio comunale del movimento politico fondato da Angela Marcianò dice: «E’ singolare la circostanza per cui stamane i componenti di maggioranza in Commissione, ad eccezione di Angela Martino, Nino Zimbalatti e Giovanni Latella, si sono presto dileguati abbandonando i lavori. Una condotta istituzionale deplorevole che tradisce quella trasparenza e quella partecipazione democratica buone solo a riempire la bocca di Falcomatà e compagni con una retorica vuota di verità».

Nella seduta, spiega Iatì, Muraca e Beatino erano stati convocati per «chiarire tutti i punti oscuri relativi ad un provvedimento sul quale grava più di un dubbio, sia di natura finanziaria che di natura procedurale». La loro assenza è grave per il consigliere di Impegno e Identità poiché «sfugge alle responsabilità politiche e gestionali di fornire le spiegazioni dovute alla comunità reggina». Al centro della querelle c’è la perdurante lacuna, a un mese dai rilievi dell’opposizione, dell’atto ufficiale citato da Rosanna Scopelliti, dal quale si dovrebbe apprendere la cifra spesa per i murales «con i soldi pubblici».

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A Filomena Iatì fanno eco i consiglieri forzisti Federico Milia, Antonino Caridi e Antonino Maiolino, che non esitano a definire il caso murales un «giallo», dove il mistero è la sparizione della delibera incriminata, scomparsa nel nulla. I tre consiglieri lo scorso 27 aprile avevano presentato con urgenza una formale richiesta di accesso agli atti per visionare la documentazione sui murales, chiedendo le copie delle carte che attestano l’aggiudicazione, la realizzazione e la rendicontazione dei lavori. Mentre ancora attendono risposta a questa istanza, Milia, Caridi e Maiolino commentano l’esito della commissione odierna: «Nella riunione la maggioranza avrebbe dovuto presentare la determina per fare chiarezza, invece non solo la determina non è spuntata fuori, ma per giunta l’assessore Muraca non si è presentato senza avvertire e senza presentare alcuna giustificazione. L’assessore e il dirigente del settore sapevano bene di cosa si trattasse e quanto importante sarebbe chiarire la vicenda». Lanciano poi un’altra stoccata: «Sembrerebbe, inoltre, che i lavori sarebbero stati effettuati in regime di urgenza, aspetto che, se confermato dalle carte, aggraverebbe notevolmente la situazione dal punto di vista non solo amministrativo, ma anche etico-morale».

Quest’ultimo riferimento pare ricollegarsi a un altro aspetto della polemica, quello del soggetto dei murales. Già all’epoca dell’inaugurazione delle due opere firmate dagli artisti Daniele Geniale e Luis Gomez de Teran, i consiglieri forzisti avevano accennato a un provvedimento chiuso dall’amministrazione «in tutta fretta, 10 giorni appena» obiettando per «l’utilizzo di risorse sì vincolate alla cultura, ma che avrebbero potuto impiegare in ben altro modo in nome della cultura di Reggio». Insomma la scelta di rappresentare i partigiani aveva fatto storcere il naso alla destra reggina e oggi una nuova frecciatina sul tema è arrivata pure da Filomena Iatì, che parla di «una determina di cui nulla al momento si sa, se non che i due personaggi raffigurati sono due “eroi della Resistenza”». Detto così, tra virgolette, come se chi ha perso la vita per la libertà del paese eroe non lo fosse stato.

Isabella Marchiolo

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