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martedƬ, 16 Aprile, 2024
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Inchiesta “Lex Genucia” Lamezia: 3 condanne per usura ed estorsione

ll tribunale di Lamezia Terme, presieduto dal giudice Luana Loscanna, ha emesso verdetto degli ultimi tre imputati rimasti in attesa di giudizio, nellā€™ambitoĀ dellā€™operazione ā€œlex Genuciaā€ del novembre del 2011: si tratta di Bruno Cimino (dipendente dellā€™Asp) Teresa Ferrise e Giuseppe De Fazio.

Nello specifico a Bruno Cimino 3 anni e otto mesi di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni, mentre per Giuseppe De Fazio e Teresa Ferrise 2 anni di reclusione. Per la donna il tribunale ha deciso per la sospensione della pena.

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Tutti imputati sono accusati di usura aggravata ed il primo anche per estorsione.

Lā€™accusa in aula ĆØ stata sostenuta dal Pm Marica Brucci, la quale aveva chiesto condanne maggiori (sei anni e quattro mesi di reclusione per Cimino e De Fazio, 5 anni, 4 mesi per Ferrise). Il collegio della difesa ĆØ stato costituito dagli avvocati Nicola Veneziano e Gabriele Ruffino per Bruno Cimino, Veneziano e Larussa per De Fazio e Ferrise. La parte offesa, invece, non costituitasi parte civile, ĆØ stata assistita dagli avvocati Vincenzo Barone del foro di Nola e Alessandro Del Piano del foro di Napoli.

Le indagini avviate dalla Guardia di Finanza dopo aver appreso che il commerciante vittima dellā€™usura era andato via dalla Calabria per timore di ritorsioni da parte dei soggetti poi arrestati, con i quali aveva contratto debiti, i quali a fronte delle sue inadempienze avevano iniziato ad esercitare minacce; solo dopo una paziente ā€œopera di convincimentoā€, fu la moglie del commerciante ad iniziare a confidare alla guardia di finanza i motivi che avevano portato il suo coniuge ad allontanarsi dalla cittĆ .

Il Nucleo mobile della guardia di finanza di Lamezia Terme aveva proceduto quindi alla cattura di 10 presunti usurai, ritenuti responsabili a vario titolo di usura aggravata, estorsione ed esercizio abusivo del credito, alcuni dei quali affiliati a cosche della ā€˜ndrangheta lametina.

Cinque di loro, Francesco Pullia, Adriano Sesto, Ferdinando Greco, Francesco Greco, Fabio Zubba, chiesero di essere giudicati con rito abbreviato, allā€™esito del quale, il 31 gennaio 2013 furono tutti condannati e subirono la confisca dei beni. Bruno Gagliardi patteggiĆ² la pena. Tutte le condanne e le confische dei beni sono state confermate fino in Cassazione.

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