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lunedƬ, 13 Maggio, 2024
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GDF Reggio Calabria: Sequestro di beni a imprenditore reggino per 3,5 milioni di euro – VIDEO

Oltre 2 milioni di euro in contanti rinvenuti in due valigie

I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della RepubblicaDirezione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Dott. Giovanni Bombardieri, stanno dando esecuzione ad un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria che dispone lā€™applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di beni – per un valore complessivo stimato in circa 3,5 milioni di euro – riconducibili ad un imprenditore reggino, operante nel settore del commercio carburanti.

La figura criminale del proposto era emersa nellā€™ambito dellā€™operazione ā€œAndrea Doriaā€, eseguita dalla Guardia di Finanza a contrasto dellā€™infiltrazione della ā€˜ndrangheta nellā€™economia legale, che avrebbe permesso di scoprire lā€™esistenza di una struttura organizzata, attiva nel commercio di prodotti petroliferi, dotata di un meccanismo ben collaudato con lo scopo principale di evadere le imposte, in modo fraudolento e sistematico, attraverso lā€™emissione e lā€™improprio utilizzo delle c.d. ā€œdichiarazioni di Intentoā€. In particolare, sotto la direzione strategica di un commercialista campano e con la comprovata compiacenza di soggetti esercenti depositi fiscali e commerciali ubicati in Calabria e Puglia, le organizzazioni criminali avrebbero realizzato il controllo dellā€™intera filiera della distribuzione del prodotto petrolifero, dal deposito fiscale ai distributori stradali. In tale ambito, il predetto – allo stato del procedimento e fatte salve successive valutazioni in merito allā€™effettivo e definitivo accertamento della responsabilitĆ  – ĆØ stato rinviato a giudizio per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio, nonchĆ© per il reato di trasferimento fraudolento di valori aggravato dalla finalitĆ  di agevolare lā€™attivitĆ  della ā€˜ndrangheta ed in particolare della cosca LABATE, attiva a Reggio Calabria. In relazione allā€™attivitĆ  di cui sopra, la locale Direzione Distrettuale Antimafia – sempre piĆ¹ interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalitĆ  organizzata – valorizzando le funzioni proprie della Guardia di Finanza nella prevenzione e contrasto ad ogni forma di infiltrazione della criminalitĆ  nel tessuto economico del Paese e di aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati, delegava il Gruppo Investigazione CriminalitĆ  Organizzata (G.I.C.O.) a svolgere apposita indagine a carattere economico/patrimoniale finalizzata allā€™applicazione, nei confronti del citato imprenditore, di misure di prevenzione patrimoniali.

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Al riguardo, lā€™attivitĆ  di indagine ĆØ stata indirizzata alla ricostruzione delle acquisizioni patrimoniali effettuate dallā€™anno 2000 allā€™anno 2020, verificando – attraverso una complessa e articolata attivitĆ  di accertamento e riscontro documentale – il patrimonio nella disponibilitĆ  del medesimo, direttamente o indirettamente, il cui valore, secondo gli inquirenti, risultava essere decisamente sproporzionato rispetto alla capacitĆ  reddituale dellā€™imprenditore. Alla luce di tali evidenze, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria – allo stato del procedimento ed impregiudicata ogni diversa successiva valutazione nel merito – disponeva lā€™applicazione della misura di prevenzione del sequestro del patrimonio riconducibile al proposto nonchĆ© al rispettivo nucleo familiare – per un valore complessivo stimato in circa 3,5 milioni di euro – costituito dallā€™intero compendio aziendale di n. 3 societĆ  di capitali, quote di unā€™ulteriore societĆ , 1 fabbricato, 2 terreni, beni mobili, rapporti bancari e finanziari e relative disponibilitĆ . Peraltro, nellā€™ambito del sequestro figura denaro contante per euro 2.101.580,00, rinvenuto dai finanzieri, suddiviso in mazzette cautelate con del cellophane ed occultato in due valigie nascoste in un garage nella disponibilitĆ  dellā€™imprenditore medesimo. Lā€™attivitĆ  di servizio in rassegna testimonia ancora una volta lā€™elevata attenzione della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia che continua a essere rivolta allā€™individuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni e delle disponibilitĆ  finanziarie illecitamente accumulati dalle consorterie criminali di stampo mafioso, allo scopo di arginare lā€™inquinamento del mercato e della sana imprenditoria, con lā€™intento di ripristinare adeguati livelli di legalitĆ , trasparenza e sicurezza pubblica.

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