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giovedì, 28 Marzo, 2024
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Canzone contro la polizia: ‘Indagare Teresa Merante per istigazione a delinquere’

Catanzaro – “Stiamo preparando, attraverso l’avvocato Carmen Di Meo del Foro di Roma, che si è messa a completa disposizione, un esposto alle Procure della Repubblica di Roma e di Reggio Calabria nei confronti della cantante calabrese Teresa Merante per istigazione a delinquere”. Lo afferma in una nota Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp.
“I suoi brani, compreso ‘U latitanti’ – prosegue – non solo inneggiano alla peggiore forma di delinquenza, ma sono un vero e proprio pugno allo stomaco per chi, come gli appartenenti alle forze dell’ordine, lavora ogni giorno rischiando la vita per estirpare dal Paese il cancro della criminalità organizzata. Questa signora, che si definisce cantautrice, è interprete di una canzone che inneggia ai latitanti della ‘ndrangheta e alle loro attività mentre invita a ‘sparare a tutta forza’ contro i poliziotti, definiti ‘brutta cumpagnia’ e pezzenti. Nel suo ‘curriculum’ musicale infatti non ci sono che brani di questo tenore. Ciò che allarma, dunque, è che sui social questa sedicente artista abbia un seguito di quasi 90mila persone e che influenzi con i suoi messaggi devianti una grossa fetta dell’opinione pubblica”. “Proprio per questo – conclude Pianese – segnaleremo anche ai social network di intervenire per censurare questi contenuti che istigano alla violenza e all’odio sociale”. contenuti conclude.
Intanto Giuseppe Brugnano, consigliere comunale di San Luca (Reggio Calabria) e segretario nazionale del sindacato di polizia Fsp (Federazione Sindacale di Polizia), e Saverio Simone Puccio, giornalista e consigliere comunale di Botricello, hanno presentato un esposto al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri per chiedere di accertare eventuali fattispecie di reato, tra l’altro l’istigazione a delinquere, nei testi dei brani della cantante folk Teresa Merante. “Abbiamo avuto modo di ascoltare i brani della sedicente cantante folk – scrivono Brugnano e Puccio – che inneggiano alla mafia, elogiano boss e latitanti, cantano la gloria di ‘omini d’atri tempi’, con quelle che vengono definite da lei stessa ‘belli paroli’. Nei testi si riscontrano frasi raccapriccianti, tra le quali: ‘Chissa è la polizia, sparati a tutta forza a sta brutta compagnia’; ‘non aviti paura, su quattru pezzenti, nui simu i latitanti’; ‘sbirro traditore’; ‘due giudici erano contro (a Totò Riina) e arrivò il loro giorno… li fece uccidere senza pietà (Falcone e Borsellino)'”.
Secondo i due amministratori locali, “intorno a Teresa Merante c’è un fenomeno tutt’altro che ristretto: poco meno di 90.000 seguaci su Facebook, oltre 51.000 su Instagram, con oltre 5 milioni di visualizzazioni per i suoi video su Youtube. Tra i testi che abbiamo avuto modo di verificare, ci sono alcune frasi che appaiono superare il limite della decenza e della semplice libertà di opinione o di espressione. I commenti che appaiono sotto i video e i post della signora Merante destano perplessità e rischiano di fomentare un clima di illegalità e ingiustizia. I messaggi che vengono diffusi attraverso questi testi non possono essere ricondotti a mere ricostruzioni artistiche e canore, ma equivalgono ad espressioni di odio nei confronti delle Forze dell’Ordine e della Magistratura e di esaltazione della criminalità organizzata e dei suoi componenti”.
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