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sabato, 24 Maggio, 2025
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Crotone, rischio licenziamenti alla Contacts: protesta dipendenti, 90 candele accese su terrazzo azienda

Una distesa di 90 candele accese, un grande cartellone con la scritta “La guerra tra Poste Italiane e Network Contacts: 90 licenziamenti = 90 vittime”, un silenzio carico di significato. È questa l’immagine che arriva dal terrazzo della sede della Network Contacts di Crotone dove, nella tarda serata di ieri, i lavoratori hanno inscenato una protesta pacifica per dire no ai licenziamenti annunciati dall’azienda.

“Abbiamo voluto manifestare uno stato d’animo che ci opprime da settimane – ha detto Francesco Foglia, tra i promotori della manifestazione -. E’ un’iniziativa simbolica organizzata spontaneamente dai dipendenti senza il coinvolgimento delle sigle sindacali. Il cartellone (con novanta figure anonime, ndr) rappresenta in modo crudo ciò che stiamo subendo: un’ingiustizia. Protestiamo in silenzio, senza clamore, per far capire che dietro i numeri ci sono volti, famiglie e vite”.
La crisi occupazionale è stata innescata dalla decisione di Network Contacts di tagliare 90 posti di lavoro – 86 operatori e 4 team leader – nel sito di Crotone dove lavorano 233 persone. Una scelta che l’azienda ha motivato con il calo dei volumi della commessa di Poste Italiane. In particolare i dipendenti di Crotone si occupano di gestire le chiamate per Digital, sito e assistenza Poste Pay. Durante un incontro tenutosi lo scorso 5 maggio con le segreterie nazionali e regionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, la posizione dell’azienda è rimasta ferma, sfociando nella redazione di un verbale di mancato accordo e nell’avvio ufficiale della procedura di licenziamento. Una delegazione di lavoratori era stata ricevuta anche dal presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

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Nei prossimi giorni è previsto un nuovo incontro tra sindacati, azienda e Regione Calabria. “Ci auguriamo – ha aggiunto Foglia – che si arrivi a una soluzione che permetta di salvare questi 90 posti di lavoro. Non protestiamo contro nessuno, non ci sono bandiere, né slogan politici. Abbiamo fiducia che sindacati e istituzioni, anche senza proclami, stiano lavorando per tutelarci”. Se la situazione non troverà una svolta, la normativa prevede che, trascorsi 120 giorni, si potrà procedere con i licenziamenti effettivi.
(Ansa)

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