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venerdì, 26 Aprile, 2024
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Vite salvate al S. Anna Hospital: “Devo sposare la donna che amo”

Si potrebbe pubblicare un libro sulle tantissime storie scritte al S.Anna Hospital. Di sicuro qualcuno lo farà. Intanto raccogliamo alcuni spunti, come quello proposto da  Deborah, infermiera nel reparto di Terapia intensiva della clinica specializzata in cardio-chirurgia vascolare di Catanzaro.
Ho bisogno di raccontarvi una storia.
Ricordo perfettamente quando svegliai Luca , un ragazzo di 32 anni, dopo un intervento di sostituzione della valvola mitrale.
Appena mi resi conto che fosse abbastanza cosciente da potermi ascoltare, come di consuetudine , mi avvicinai per tranquillizzarlo, comunicargli che l’intervento fosse finito e perfettamente riuscito, e che appena possibile lo avremmo estubato.
Lui , ancora palesemente narcotizzato, a stento sollevò la mano sinistra, cercando di indicarmi qualcosa che, in tutta onestà, non riuscivo a comprendere.
Quando fu completamente sveglio e finalmente estubato, mi disse con un filo di voce:
“Fatemi uscire il prima possibile da qui…tra 6 mesi devo sposare la donna che amo”.
Luca aveva appena subito un delicatissimo intervento di cardiochirurgia e forse, oltre alle mani fatate del Dottore Maselli, lo teneva ancora in vita il suo sogno d’amore.
In quel momento , il desiderio, il sogno di Luca, fu anche il mio.
E così, per infinite e interminabile storie.
Per tutta la vita che mi è passata accanto, lasciandomi sogni cuciti raffinatamente sul mio abito preferito.
A poche ore dalla “sentenza della speranza”, si eleva unanime il nostro grido :
SALVATE I NOSTRI SOGNI.
Non lasciate che questa terra ci faccia ascoltare ancora una volta il timbro inedito della disperazione e della fatica dell’esistere e del desiderare.”

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