Sono stati assolti gli avvocati lametini Antonio Larussa e Tullia Pallone. Il pm (Elio Romano) a febbraio scorso aveva chiesto la condanna a tre anni per l’avvocato Larussa e un anno per l’avvocato Pallone collega di studio di Larussa. Ma il gup di Catanzaro, Mariotti, accogliendo le richieste dei difensori degli imputati, Francesco Gambardella per Larussa e Giuseppe Spinelli per Pallone, li ha assolti al termine del processo che si è celebrato con l’abbreviato per i due avvocati. Larussa era accusato di favoreggiamento della latitanza di Daniele Scalise, elemento di spicco dell’omonima cosca, e violenza privata (aggravati dal metodo mafioso per l’agevolazione alla cosca Scalise) ai danni dell’avvocato Francesco Pagliuso (ucciso il 9 agosto 2016).
Tullia Pallone, assistente di studio di Larussa – era accusata di favoreggiamento semplice perché avrebbe aiutato il legale ad eludere le investigazioni. Il favoreggiamento al latitante – secondo le accuse – sarebbe emerso nell’ambito della indagini sull’omicidio dell’avvocato Pagliuso. Daniele Scalise (nel periodo della sua latitanza tra la primavera del 2012 e quella del 2013) avrebbe incontrato Pagliuso nello studio dell’avvocato Larussa. L’avvocato Pagliuso avrebbe commesso – secondo gli Scalise – errori nella linea difensiva in un processo allora pendente presso il Tribunale di Cosenza, che vedeva imputato Daniele Scalise ucciso nel 2014. Al processo si erano costituiti parte civile gli avvocati Marcello Manna, per la Camera Penale di Lamezia (di cui Pagliuso era segretario) Bonaventura Candido, Nunzio Raimondi e Salvatore Staiano per i familiari di Pagliuso.
p.r.