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giovedì, 25 Aprile, 2024
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VIDEO-Roma, truffa bonus Covid per imprese: Coinvolta società ‘Crescita Italia srl’ della famiglia lametina Molinaro

Truffa dei bonus Covid: sono 13 gli indagati per reati tributari, truffa e autoriciclaggio nell’inchiesta della procura di Roma che ha portato, nelle scorse ore, la Guardia di Finanza ad eseguire un sequestro preventivo d’urgenza di 110 milioni di euro.
Secondo quanto emerso dalle indagini, partite da una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate grazie ai controlli incrociati, in occasione del primo decreto ristori di aprile 2020, varato dal Governo per aiutare imprese e commercianti in difficoltà, la famiglia Molinaro, originaria di Lamezia Terme, ha creato la società ‘Crescita Italia Srl’, con sede a Roma, che avrebbe ‘rastrellato’ crediti di imposta, del tutto fittizi secondo gli inquirenti, dagli aiuti (fino al 60%) concessi a commercianti e imprese per le spese di affitto. A mettere in allarme l’Agenzia delle Entrate, però, è stata la disparità fra l’entità del credito rispetto al volume d’affari dei commercianti, fra cui molti extracomunitari titolari di minimarket.

Crediti ceduti a terzi: danni per 10 milioni a Poste Italiane
I crediti ottenuti sono stati anche ceduti ad altre aziende e soggetti terzi, rimasti danneggiati dalla presunta truffa, tra cui Poste Italiane, a cui erano finiti 10 milioni. Da qui è scattato il sequestro preventivo d’urgenza disposto dai pm della Capitale, che ha bloccato anche il sito internet attraverso cui la società promuoveva la propria attività.
In 10 mesi ‘acquistati’ crediti per 110 milioni di euro e venduti per 44 milioni. Nei primi dieci mesi del 2021, l`impresa ha acquistato crediti di imposta per un valore nominale di oltre 110 milioni di euro da una moltitudine di soggetti i quali però, “in base ai preliminari riscontri, risulterebbero privi di consistenza imprenditoriale o, comunque, non potrebbero beneficiare delle menzionate agevolazioni
fiscali”.

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Risultano, infatti, ad esempio inseriti nella piattaforma informatica gestita dall`Amministrazione finanziaria dati di imprenditori per i quali non è stato registrato alcun contratto di locazione; oppure dichiarazioni di redditi con importi modesti che sosterrebbero spese locative per centinaia di migliaia di euro all`anno. Le indagini hanno permesso inoltre di riscontrare che parte dei crediti d`imposta (per un valore nominale di 44 milioni di euro) è stata venduta dalla società capitolina ad una serie di persone fisiche e giuridiche, allettate dalla possibilità di acquistare bonus “spendibili”, con uno sconto sul loro valore nominale, mentre per circa 10 milioni di euro, il credito è stato monetizzato con la cessione a intermediari finanziari.

Sequestro d’urgenza per “interrompere la circolazione dei crediti”
Così, “con l’obiettivo di interrompere la circolazione dei crediti sui quali sussistono gravi indizi di fittizietà e individuare i responsabili dell`ipotizzata truffa – finalizzata a frodare sia i terzi in buona fede, sia l`Erario – la Procura della Repubblica di Roma ha emesso la misura cautelare d`urgenza, relativa alle quote societarie e al patrimonio aziendale della società romana, al sito internet attraverso il quale essa promuoveva la propria attività e all`intero ammontare dei crediti di cui la stessa è tuttora titolare o che ha già ceduto”.

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