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domenica, 6 Ottobre, 2024
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VIDEO- ‘Ndrangheta e colletti bianchi: eseguite 5 misure cautelari a Torino per estorsione aggravata dal metodo mafioso e truffa ai danni dello Stato

Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia torinese, hanno dato esecuzione, nel capoluogo piemontese e provincia, a unā€™ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale per lā€™applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 5 soggetti (3 in carcere e 2 con obbligo di dimora), gravemente indiziati della commissione – in concorso e a vario titolo – di reati di estorsione e trasferimento fraudolento di valori aggravati dal metodo mafioso nonchĆ© di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e bancarotta fraudolenta. Le pertinenti investigazioni sono state curate dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino, con il ricorso a complessi e articolati accertamenti di polizia giudiziaria, compiuti anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali ed estese attivitĆ  di osservazione e pedinamento. Le stesse sono state avviate nel quadro delle risultanze di pregresse attivitĆ  investigative (in particolare le operazioni ā€œCarminiusā€ e ā€œFeniceā€), che, nel corso del 2019, portarono a decapitare una cellula di ā€˜ndrangheta vibonese attiva in provincia di Torino. Le indagini intraprese hanno portato allā€™individuazione di diversi soggetti vicini agli ambienti della ā€˜ndrangheta piemontese e ai limiti dellā€™intraneitĆ  nella stessa nonchĆ© di un esponente di rilievo del citato sodalizio criminale, giĆ  condannato per mafia e oggi deceduto.

Gli approfondimenti svolti hanno consentito di raccogliere significativi elementi indiziari di come, in ipotesi dā€™accusa, i citati personaggi, avvalendosi anche della fattiva collaborazione di ā€œcolletti bianchiā€, avrebbero posto in essere le suddette condotte delittuose. In particolare sono state ricostruite diverse ipotesi di intestazioni fittizie di aziende, effettuate con lā€™aggravante di agevolare lā€™associazione mafiosa ā€˜ndranghetista operante in Piemonte. Tali operazioni sarebbero state effettuate con la complicitĆ  di piĆ¹ soggetti e con lā€™ausilio di liberi professionisti, ricorrendo a prestanome per celare il vero dominus delle imprese, il quale avrebbe agito al fine di agevolare lā€™associazione ā€˜ndranghetista cui era organico ed eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali, essendo egli stato destinatario di una condanna definitiva per associazione di tipo mafioso. Alcune delle suddette societĆ  sarebbero state altresƬ utilizzate per la commissione di truffe aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche nel periodo pandemico. I personaggi coinvolti, infatti, mediante artifizi e raggiri, sarebbero riusciti a ottenere in maniera fraudolenta finanziamenti a fondo perduto e garanzie statali per la percezione di finanziamenti bancari, ai sensi della vigente normativa emergenziale. Tali operazioni illecite avrebbero avuto, a fattor comune, lā€™obiettivo di far ottenere i ā€œsostegniā€ finanziari pubblici al citato elemento di spicco della ā€˜ndrangheta piemontese sottoposto alle indagini, cui egli non avrebbe potuto avere accesso in ragione della condanna riportata per il delitto di cui allā€™art. 416-bis c.p. e della sottoposizione a misure di prevenzione. Alcune delle suddette truffe sarebbero state commesse con il fattivo contributo di un ā€œcolletto biancoā€ (destinatario della misura dellā€™obbligo di dimora), dipendente di un locale ente territoriale, risultato avere – per quanto emerso nel corso delle investigazioni – assidui contatti con personaggi vicini al mondo ā€˜ndranghetista e in grado di riconoscerne lā€™appartenenza o la contiguitĆ  allo stesso.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Emblematico, ai fini della descrizione del modus operandi dei soggetti coinvolti nelle indagini in argomento, ĆØ apparso il vero e proprio atto ā€œpredatorioā€ commesso (in ipotesi dā€™accusa) allā€™interno del mercato ortofrutticolo di Grugliasco (TO), consistente nellā€™estorsione – aggravata dal metodo mafioso – posta in essere nei confronti del titolare di uno stand, attraverso la quale gli indagati sono riusciti ad acquisire, senza alcun corrispettivo, una (ulteriore) attivitĆ  economica nel Centro Agroalimentare torinese. In tal modo essi hanno potuto eliminare un concorrente e rafforzare la propria posizione commerciale nel mercato, grazie allā€™aumento degli spazi controllati. Dopo i fatti estorsivi commessi nei confronti del titolare dello stand e prima di procedere allā€™acquisizione formale della sua azienda, gli indagati avrebbero posto in essere unā€™operazione di fittizia intestazione a prestanome delle quote della societĆ  acquirente. I sodali avrebbero poi operato allā€™interno del mercato con la predetta societĆ  anche instaurando legami e scambi con altri esponenti qualificati della ā€˜ndrangheta, procedendo (come sovente avviene nelle dinamiche operative delle organizzazioni criminali) a distrarne e dissiparne progressivamente il patrimonio, peraltro senza onorare i debiti commerciali e con sistematica evasione fiscale e contributiva. Il tutto al premeditato scopo di massimizzare il profitto a discapito di concorrenza, creditori, Erario ed enti previdenziali. Atteso che simili condotte avrebbero prevedibilmente portato – come successivamente effettivamente disposto dal Tribunale di Torino – al fallimento della societĆ , le relative quote sono state artatamente trasferite a un altro soggetto terzo (cittadino extracomunitario e privo di mezzi finanziari), il quale, a fronte di un esiguo compenso, si sarebbe addossato tutte le connesse responsabilitĆ  civili e penali. Ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilitĆ , si evidenzia che il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Torino ha disposto il provvedimento cautelare in argomento ravvisando in capo agli indagati i gravi indizi di colpevolezza nonchĆ© il pericolo di fuga e di reiterazione delle condotte criminali. Lā€™attivitĆ  svolta conferma il costante impegno assicurato dalla Guardia di Finanza nel contrasto alla criminalitĆ  economica e organizzata, al fine di intercettare e reprimere ogni forma di inquinamento dellā€™economia legale e di salvaguardare gli operatori economici e i cittadini onesti.

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