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martedì, 23 Aprile, 2024
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VIDEO- “Imponimento”, tra gli indagati anche l’ex assessore regionale Stillitani

VIDEO-Tra i 158 indagati nell’ambito dell’operazione antimafia sull’asse Calabria-Svizzera portata a termine dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Dda di Catanzaro, c’è anche Francescantonio Stillitani, 66 anni, già assessore regionale e sindaco di Pizzo.
Stillitani, con alle spalle un lungo impegno politico, è un imprenditore del settore turistico e agricolo con interessi nell’area di Pizzo al confine tra le province di Vibo e Catanzaro.
La sua carriera politica inizia nel 1993 quando diventa sindaco di Pizzo e viene rieletto a larga maggioranza nel ’97. Nel ’94 è il primo commissario provinciale di Vibo del Ccd, rimanendo in carica, successivamente da presidente, fino al 2001 quando il Ccd confluisce nell’Udc.
Nel 2001 si dimette da primo cittadino di Pizzo in quanto viene nominato assessore regionale ai Trasporti nella Giunta Chiaravalloti. Incarico in giunta regionale, con delega al Lavoro, che assunse anche nel corso della legislatura guidata da Giuseppe Scopelliti. Nel 2003 il suo addio alla politica. Nella medesima inchiesta della Guardia di finanza risulta indagato anche il fratello Emanuele.
Secondo le ipotesi accusatorie Francescantonio Stillitani ed il fratello Emanuele “fornivano uno stabile contributo alla vita dell’associazione mafiosa” operando il controllo nel settore turistico.
Entrambi consentivano a tale organizzazione di infiltrarsi e di avere voce in capitolo negli affari relativi allo specifico settore della gestione di strutture turistiche, anche mediando con altri imprenditori in relazione alle pretese estorsive della cosca e dei suoi appartenenti, concorrendo nelle condotte estorsive, favorendo l’affidamento di opere, forniture e servizi ad imprese contigue alla cosca ovvero direttamente avvalendosene, garantendo l’assunzione di sodali o di soggetti comunque indicati dall’organizzazione”.
La protezione fruttava ulteriori vantaggi ingiusti quali la risuluzione di problematiche concorrenziali, intimidazioni a soggetti non graditi ed appoggi elettorali in occasione delle competizioni (come quella regionale 2005).

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