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sabato, 4 Maggio, 2024
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VIDEO-Gioia Tauro, operazione “Smart delivery”: Droga ordinata veniva consegnata a domicilio

Nella notte, nelle province di Reggio Calabria, Benevento, Vibo Valentia e Siracusa, i Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno dato esecuzione a 11 misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Palmi (9 in carcere e 2 ai domiciliari), su richiesta della locale Procura della Repubblica retta dal Dott. Emanuele CRESCENTI, nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili, tra lā€™altro e a vario titolo, dei reati di Ā«Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotropeĀ». Lā€™operazione ĆØ il frutto di una articolata attivitĆ  investigativa, svolta tra il mese di agosto 2020 e giugno 2022 e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro, finalizzata allā€™individuazione di un gruppo di soggetti originari di alcuni Comuni della Piana i quali, utilizzando un sistema rodato e ben collaudato, si occupavano di gestire, in varie localitĆ , lo spaccio di sostanze stupefacente, principalmente cocaina, marijuana e crack. Lā€™indagine prende spunto da alcune informazioni raccolte da una pattuglia dellā€™Arma, nel corso di un intervento per lite in famiglia: nella circostanza, i militari della Sezione Radiomobile della Compagnia di Gioia Tauro, si accorsero che la lite nasceva da un debito legato al traffico di stupefacenti.

Da quel momento, i Carabinieri hanno approfondito alcune dinamiche e, le successive investigazioni, hanno permesso dā€™individuare numerosi episodi di detenzione e cessione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, consentendo di censire la presenza di almeno due ā€œpiazze di spaccioā€ sia nella municipalitĆ  di Rosarno che nel comune di Gioia Tauro oltre che individuare alcuni ā€œposti sicuriā€ in Rizziconi. In tutti i casi ĆØ stato riscontrato un voluminoso giro di affari e clienti, gestito da soggetti ritenuti comunque vicini agli ambienti della criminalitĆ  organizzata locale.
I riscontri obiettivi acquisiti attraverso i servizi dā€™osservazione, pedinamento e controllo, nonchĆ© mediante perquisizioni, sequestri, arresti in flagranza ed attivitĆ  tecnica, hanno fornito la chiave di lettura per decifrare, inoltre, alcuni dialoghi ā€œcriptatiā€, nei quali gli stupefacenti erano spesso chiamati con nomi di fantasia usando linguaggio convenzionale (ā€œsto arrivando con una birra ma senza vinoā€ ā€¦ ā€œse vuoi passare una birra te la posso dareā€ ā€¦ ).

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PiĆ¹ di cento episodi documentati e ventitrĆ© le persone indagate, 11 delle quali colpite da provvedimento restrittivo della libertĆ  personale: tra queste, gli investigatori hanno ritenuto di particolare rilevanza il ruolo tenuto da tre soggetti i quali, ciascuno nel territorio di specifica competenza, utilizzavano una serie dā€™espedienti e stratagemmi per evitare gli eventuali controlli delle forze di polizia, ad esempio intestando le schede cellulari a soggetti stranieri o addirittura a persone inesistenti, oppure ancora utilizzando motocicli per potersi agevolmente muovere nella viabilitĆ  urbana, cercando cosƬ di eludere eventuali pedinamenti.
Ma la particolaritĆ  dellā€™indagine ĆØ quella di aver registrato le ā€œconsegne a domicilioā€, da qui la decisione di denominare lā€™operazione ā€œsmart deliveryā€. Si ĆØ registrato infatti che, in alcune circostanze, soprattutto nel periodo di maggiore limitazione negli spostamenti per lā€™imposizione delle misure imposte dalla pandemia da Covid-19, alcuni indagati erano soliti prendere lā€™ordine per lo stupefacente: non era quindi il cliente a recarsi dallo spacciatore, ma a concordare con questi, anche telefonicamente o via canali ā€œsocialā€, la consegna della sostanza, che veniva portata direttamente a casa o in altro luogo preventivamente individuato.
Gli indizi raccolti nei confronti degli indagati, corroborati da una consistente attivitĆ  di riscontro, sono stati utili al fine di rappresentare allā€™AutoritĆ  Giudiziaria di Palmi un quadro schematico di chiara valutazione, da cui poter evincere le differenti personalitĆ  dei soggetti indagati e la loro tendenza alla commissione di specifici reati, reiterati nel tempo.

In aggiunta, la procura di Palmi ha contestato, ad uno degli indagati, la ā€œmorte come conseguenza di altro delittoā€ poichĆ©, nel 2021, un cittadino italiano era deceduto dopo aver acquistato e successivamente assunto per endovena, alcune dosi di cocaina, peraltro con un grado di purezza notevole.
La particolare avvedutezza e circospezione con cui tutti gli indagati, ciascuno nellā€™ambito delle sue funzioni, operavano nella consumazione dei reati di spaccio al minuto, hanno denotato, secondo lā€™AutoritĆ  Giudiziaria, una maturazione di tecniche volte ad eludere le attivitĆ  investigative, nonchĆ© una ā€œprofessionalitĆ ā€ ormai consolidata, affinatasi a seguito dei numerosi controlli a cui, nel corso del tempo, gli indagati sono stati sottoposti.

Nel corso dellā€™indagine, tra lā€™altro, veniva rinvenuto un vero e proprio arsenale pronto all’uso allā€™interno di una casa apparentemente abbandonata. Nello specifico, dentro un secchio di plastica, ben occultati da diversi strati di cellophane sono stati rivenuti: una mitraglietta modello ā€œUziā€ perfettamente oleata, in ottimo stato di utilizzo, senza matricola munita di 2 caricatori, una scatola contenente 50 proiettili calibro 9 luger e un involucro con ulteriori 20 cartucce calibro 7,65, oltre che un ordigno artigianale improvvisato, perfettamente funzionante, del peso lordo di 850 grammi, collegato ad una miccia a rapida combustione, nonchĆØ, due sacchetti di plastica contenenti piĆ¹ di 4 chilogrammi di polvere pirica, idonea al confezionamento di altri ordigni artigianali.
In altro locale della medesima abitazione, allā€™interno di un radiatore vi erano nascoste due confezioni contenenti 77 grammi totali di sostanza stupefacente di tipo cocaina, materiale per il confezionamento e un bilancino di precisione.
Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti 1kg di cocaina, mezzo kg di marjuana e quasi 2 mila euro suddivise in banconote di vario taglio.
Lā€™operazione, si inserisce in un piĆ¹ ampio contrasto alla diffusione degli stupefacenti della piana di Gioia Tauro che, negli ultimi tre anni, ha visto assestare dai Carabinieri del Gruppo un pesantissimo colpo alle varie famiglie di ā€˜ndrangheta e, in questo caso, anche alle diramazioni finali della catena di diffusione degli stupefacenti.

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