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venerdì, 18 Luglio, 2025
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Vibo Valentia, ragazza affetta da malattia rara senza assistenza: Ministro Speranza interviene

Vibo Valentia – Un appello lanciato sui social, una richiesta di aiuto che nel giro di poche ore ha visto la soluzione.
A lanciarlo, questa mattina, Francesca Andrea Kristel (che preferisce usare l’acronimo Fak), una ragazza vibonese affetta da una malattia rara “Atassia Spinocerebellare Sca1”.
“Ho visto morire mio padre, la mia sorellina, nonni, zii e cugini di questa terribile malattia- ha scritto. E anche io, come loro, ho purtroppo una vita a tempo. Scrivo queste 4 righe non perchè sono in cerca di un miracolo, anche se non vi nego che ogni notte sogno di svegliarmi una mattina e di riuscire a correre come una pazza! Ma no, nessun miracolo, perchè sono consapevole della realtà. Però c’è una cosa – aggiunge – che mi fa stare meglio e incredibilmente mi allunga la vita: le terapie domiciliari. Ovvero persone qualificate che vengono a casa e aiutano il mio piccolo corpo, sempre più rannicchiato in se stesso, a distendersi e a rilassarsi. E per una come me, costretta ormai da anni a stare seduta immobile, sapete cosa vuol dire avere 5 minuti di pace? Tanto, tutto.
Per qualche mese purtroppo queste figure non mi verranno più ad aiutare. Il motivo sembrerebbe sempre il solito: RISPARMIO alla Sanità. Delle due terapiste presenti all’Asl di Vibo, una è stata infatti lasciata ferma in ufficio per l’emergenza Covid-19, mentre l’altra ha avuto un problema di salute e sta giustamente in malattia senza che nessuno, però, abbia ancora provveduto a sostituirla. Mi aspettano insomma dei mesi durissimi. Mesi in cui la malattia ricomincerà a correre più veloce. E quando dall’Asl qualcuno magari si degnerà di mandare una terapista sarà forse troppo tardi. Basti pensare che già adesso, per esempio, andare in bagno è praticamente impossibile senza un minimo di sostegno fisico. Il mio corpo è atrofizzato. Dal comune di Vibo Valentia avevano inoltre promesso di mandare delle Oss e delle volontarie per aiutarmi fisicamente e psicologicamente a vivere meglio. Sarei potuta andare al mare, a mangiare un gelato, a farmi una passeggiata, a vedere il cielo, il sole, le persone per strada. Cose normali, per me ECCEZIONALI. Ma niente, nemmeno in questo caso qualcuno si è fatto vivo. Tutti latitano o rispondono. Al massimo ti stringono le spalle. Ora, sia chiaro, io non sto qui a chiedere l’elemosina o il favore personale o la pietà.

Vivo a testa alta da sempre – prosegue Francesca – e, fidatevi, ho le spalle abbastanza larghe per sopportare i dolori della vita. Ma su una cosa non riesco a transigere: i miei pochissimi DIRITTI. Perchè, badate bene, tutte queste attività che mi hanno tolto sono un mio DIRITTO. Diritto alla salute, diritto alle cure. Diritto ad avere un’esistenza DIGNITOSA. Diritti che sono cose semplici: assicurarmi di vivere un giorno in più. E nel silenzio generale mi stanno condannando, invece, a vivere un giorno in meno”.
Una richiesta che ha comportato una vera sollevata di scudi sui social tanto che è intervenuto direttamente il ministro della Salute Roberto Speranza.
E’ la stessa Francesca a dare la buona notizia: “Care amiche e amici grazie alla vostra grande sensibilità e condivisione ho risolto in tempo record il mio problema. I social possono davvero essere uno strumento importantissimo. Lei è Ivana (nella foto in alto), la terapista che continuerà a seguirmi 3 volte a settimana (come da programma sanitario)”.
“Ringrazio il ministro della Salute Roberto Speranza che ha subito preso a cuore la questione e chiamato la Asl di Vibo Valentia. Certo, purtroppo il problema del personale continua a rimanere e sarebbe giusto che le Asl assumessero qualche altra figura professionale, perché i ragazzi che come me vivono situazioni di disagio purtroppo sono tanti”.
Niente soldi, solo “coccole, affetto e terapia”. Francesca Andrea Kristel ha voluto, in conclusione, fare anche un’importante precisazione: “Ringrazio pure tutte le persone che mi hanno scritto in privato chiedendomi di attivare una raccolta fondi. Voglio ribadire ancora una volta che l’unica cosa che non potrà mai migliorare le mie condizioni sono i soldi. Ho solo bisogno di affetto, coccole e qualche terapia che mi faccia stare bene”. “PS – conclude – non sto più nervosa, sono felicissima”.

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