Amalia Bruni, candidata per il Centrosinistra alla guida della Regione Calabria ha incontrato il Magnifico rettore dell’Unical di Cosenza, professor Nicola Leone con il quale ha affrontato un tema che le sta particolarmente a cuore, l’integrazione degli Atenei calabresi con il territorio.
“Le università della Calabria -ha detto Amalia Bruni- offrono già un’ottima formazione ai loro studenti, mettendoli in grado di competere con chiunque per ottenere un posto di lavoro. Abbiamo ora davanti a noi una sfida ancora impegnativa, trasferire al territorio tutto quello che è utile per dotare i nostri neo laureati di strumenti idonei per cominciare, magari ampliando gli strumenti già esistenti come le start up, a lavorare qui, in Calabria. Mettere a disposizione ricerche, dati, laboratori, lasciare una porta sempre aperta per uno scambio continuo ateneo-territorio dal quale più facilmente verranno fuori opportunità serie per non far disperdere altrove il patrimonio di conoscenze che i nostri giovani hanno acquisito qui. Per questo sarà indispensabile una collaborazione continua, serrata, duratura, e io su questo ci sono, mi metto a disposizione fin da questo momento. Dobbiamo evitare che questa immensa cultura di conoscenza vada altrove”.
Un altro aspetto importante – ha aggiunto Amalia Bruni – è di verificare che tutti, qui in Calabria, dove vi é da parte delle istituzioni locali, una scarsissima attenzione per le questioni che riguardano la cultura in generale e la scuola e l’Universitá in particolare, abbiano le stesse opportunità, senza che questo dipenda dal ceto, dalla ricchezza personale o da altri fattori. Abbiamo constato che i finanziamenti regionali previsti dalla legge 34/2001 coprono solo una piccola parte degli interventi che sarebbero dovuti agli studenti quale previsione costituzionale. La nostra Regione fa registrare purtroppo in Italia il rapporto più alto tra il numero di studenti che avrebbero diritto (per merito o per reddito) ad usufruire di interventi per il diritto allo studio e il numero complessivo di iscritti. Non deve sorprendere quindi che i fondi previsti per la copertura completa di tutti gli aventi diritto siano assolutamente insufficienti”.
“É una situazione gravissima alla quale va posto immediato rimedio. Da parte del Rettore ho trovato immediatamente piena disponibilità al dialogo e ad una costruttiva collaborazione istituzionale.” “Dobbiamo operare una profonda revisione dell’attuale legge regionale che dovrà definire un orizzonte di programmazione con un ampio respiro temporale tra Regione e Atenei calabresi, rimandando a piani attuativi triennali le modalità di implemento degli interventi specifici. Sarà poi importante definire criteri certi e oggettivi di riparto non solo dei fondi erogati dalla Regione Calabria ma anche di quelli statali, che devono tener conto anche dell’importante missione sociale svolta dalle università calabresi, ben più complessa perché rivolta a un territorio economicamente svantaggiato. L’obiettivo deve essere naturalmente un programma regionale in grado di garantire ex ante l’erogazione delle borse di studio al 100% degli studenti idonei”.