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martedì, 7 Maggio, 2024
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Unilavoro Pmi: l’arte denuncia la violenza sulle donne

La storia drammatica di Giulia Cecchettin, la giovane e dolcissima ragazza scomparsa l’11 novembre, il cui corpo è stato ritrovato qualche giorno dopo in un canale, ha riacceso i riflettori su una delle piaghe più estreme della nostra società: la violenza sulle donne e i femminicidi. A sottolinearlo, Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi. Questo omicidio efferato, che ha suscitato rabbia, dolore e indignazione, sottolinea Guzzi, ci riporta a riflettere su una questione che merita infinite riflessioni. I dati parlano chiaro. Giulia è l’ultima vittima delle oltre 100 donne che dall’inizio dell’anno sono state assassinate, di cui 82 nell’ambito familiare/affettivo. Il bilancio è drammatico. Stando ai dati a disposizione del ministero dell’interno, apprendiamo che dal 1 gennaio al 12 novembre 2023 “sono stati registrati 285 omicidi, con 102 vittime donne, di cui 82 uccise in ambito familiare/affettivo. Di queste, si legge, 53 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner”. “analizzando gli omicidi del periodo sopra indicato rispetto a quello analogo dello scorso anno, si registra — si legge nel report — un incremento sia del numero degli eventi, che da 274 arrivano a 285 (+4%), sia delle vittime di genere femminile, che da 101 passano a 102 (+1%).

In aumento, rispetto allo stesso periodo del 2022, sia il numero degli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 56 diventano 58 (+4%), che quello delle relative vittime donne, le quali da 51 passano a 53 (+4%)”. Numeri che fanno riflettere e che destano forte preoccupazione. Di fronte all’efferato atto di violenza che ha portato alla morte della giovane Giulia Cecchettin, evidenzia Anna Rita Capoccetta, nota pittrice italiana, non ci si può limitare al cordoglio, ma è necessario intervenire in modo sistematico sul fronte della prevenzione e dell’educazione.

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Giulia è l’ennesima vittima di una cultura chiusa, patriarcale e sessista, di un maschilismo interiorizzato, incomprensibilmente, anche negli adolescenti. Della questione, conclude Guzzi, parleremo con gli artisti Anna Rita Capoccetta e Nunzio Lobasso, e con altri importanti esponenti del mondo dell’arte, che denunciano la condizione femminile e raccontano, con le loro opere, la violenza di genere. Tutto questo, per informare, per sensibilizzare, per diffondere una cultura che riconosca e tuteli, con ogni mezzo, la dignità e la libertà delle donne.

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