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venerdì, 29 Marzo, 2024
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Unilavoro Pmi Catanzaro: fornire aspettative, aiuti e sostegni adeguati

Il decreto in vigore dal 7 aprile prevede che “in ragione dell’andamento dell’epidemia, con deliberazione del Consiglio dei Ministri, siano possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento”. Nonostante l’ultimo decreto non preveda zone gialle fino al 30 aprile, non è esclusa la possibilità di una lenta ripartenza.

Se la curva epidemiologica dovesse subire una notevole discesa, tante attività, tra cui ristoranti, cinema, teatri, bar e altre attività potrebbero ripartire.
Intanto, è stato anticipato il passaggio in zona arancione per la Calabria. Informazione divulgata, con grande soddisfazione. Il Presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, dopo aver accennato la notizia, ha speso parole di stima nei confronti dei calabresi, sottolineandone il comportamento civile e responsabile. Ha poi rivolto un pensiero nei confronti di chi è rimasto vittima del covid, ed invitato a non abbassare la guardia.
Da lunedi 12 aprile, dunque, potrebbero cambiare tante cose. Intanto, come già accennato, tante regioni cambieranno colore. Decisione importante che arriva dopo i dati del consueto monitoraggio settimanale dell’Iss e del ministero della salute sull’andamento della pandemia.
La speranza, ha sottolineato Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi, “è che tutte le attività possano riaprire i battenti. Queste ultime settimane hanno determinato situazioni estreme e di grande sconforto. Ovunque. La pandemia ha sortito effetti devastanti. Non sarà affatto facile rialzarsi. Le proteste e le manifestazioni avvenute in diverse città sono il segnale e le conseguenze di un malessere generale che si è protratto nel tempo”.

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“Finché l’urgenza prioritaria era il cibo – ha asserito Guzzi- si è cercato in ogni modo, e con tutti i mezzi, di trovare soluzioni appropriate e veloci. In tantissime città è stato incisivo l’aiuto della Caritas e di tutte le associazioni di volontariato che hanno contribuito, con grande trasporto ed estrema umanità, a trovare le soluzioni più adeguate. Ora, a distanza di un anno, l’urgenza riguarda le spese, quelle impegnative, a cui non ci si può sottrarre: affitti, bollette, visite specialistiche, rate e mutui. Famiglie, imprese, commercianti, professionisti travolti tutti da un’emergenza senza precedenti. L’Italia, già prima della crisi pandemica, stava attraversando una forte fase di stagnazione. Il Covid, ne ha determinato il crollo. Urge ora – ha concluso Guzzi- una sana presa di coscienza, e poi interventi validi, capaci di fornire aspettative e strumenti utili, che consentano una buona ripartenza”.

(c.s.)

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