“Bruno Ielo è morto perché lo Stato non è stato in grado di garantire ciò che dovrebbe essere garantito a tutti”. Stefano Massini, scrittore, ha voluto dedicare a Bruno Ielo, il tabaccaio ucciso dalla n’drangheta, il suo monologo a Piazza Pulita su La 7. “Quando ero piccolo” racconta Massini, “avevo iniziato una collezione di francobolli, e quando avevo chiesto chi fossero le persone rappresentate, mi dissero: “è gente con una gran testa”. Bruno in realtà era un ex carabiniere, che aveva deciso di aprire una tabaccheria dove lavorava con la figlia, ma la tabaccheria era non lontano da un’altra tabaccheria, gestita dalla cosca locale. Ielo fu oggetto di minacce e intimidazioni, perché doveva chiudere, ma lui non chiuse. Finché non tentano di ammazzarlo, durante una finta rapina, ma lui non chiuse neanche in quel periodo, finché il 25 maggio 2017 non lo ammazzarono sul serio. I responsabili sono stati arrestati nell’ambito dell’operazione di polizia che si chiama “Giù la testa”. Ecco, se sui francobolli ci stanno coloro che hanno avuto una “gran testa” anche Bruno Ielo l’ha avuta e non l’ha mai abbasata.
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