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venerdì, 26 Aprile, 2024
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Umiliata per i suoi studi a Catanzaro, dalla perizia di parte di Sara Pedri: Questa volta non ce la farò

“Sono un morto che cammina. Questa volta non ce la farò, scriveva verso la fine”. Sono parole drammatiche quelle che Sara Pedri, la ginecologa dell’ospedale Santa Chiara di Trento, scomparsa lo scorso 4 marzo, scriveva negli ultimi tempi prima di sparire nel nulla. La sua auto è stata ritrovata vicino al ponte di Santa Giustina, il luogo che compare nell’ultima ricerca su internet fatta dalla dottoressa la mattina della sua scomparsa. Un luogo tragicamente noto per i suicidi.

“Sono un morto che cammina, questa volta non ce la farò”, scriveva Sara. E ancora, nell’ultimo messaggio al padre: “Vi chiedo scusa per la delusione che vi ho procurato”. Sono alcuni dei messaggi contenuti nella perizia di 119 pagine depositata in tribunale a Trento dall’avvocato della famiglia Pedri, Nicodemo Gentile. Si tratta della perizia di parte che ricostruisce le condizioni psicologiche della giovane dottoressa prima della sua scomparsa.
Secondo la consulente Sara “si è ritrovata come un agnello in mezzo ai lupi, ed ha finito per essere sbranata dalla violenza di chi si è avventato contro di lei. E’ stata vittima infatti di Mobbing, nella sua variante del Quick Mobbing, ovvero di comportamenti vessatori frequenti e costanti, posti in essere con lo scopo (quand’anche inconsapevole) e l’effetto di violare la sua dignità di donna e lavoratrice, e di creare, intorno a lei, un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante ed offensivo, che ha minato, data l’eccezionalità e la violenza della portata, il suo equilibrio in poco più di 3 mesi, generando in lei un vero e proprio disturbo: Disturbo Post Traumatico da Stress, con sintomi ricorrenti riconducibili anche al criterio della Depersonalizzazione”

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Sulla vicenda di Sara Pedri la Procura di Trento ha aperto un’indagine a carico dell’ex primario di ginecologia del Santa Chiara, Saverio Tateo, che nel frattempo è stato licenziato dall’Azienda sanitaria dopo il pronunciamento di una commissione interna, e a carico della vice di Tateo, Liliana Mereu, che è stata trasferita ad altro incarico. Il 7 febbraio 2022 è in programma a Trento la prima udienza con l’incidente probatorio e l’ascolto di alcuni testimoni.

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