x

x

giovedì, 29 Maggio, 2025
HomeItalia MondoUcraina, Russia accusa l'Europa: "Non contribuisce alla pace"

Ucraina, Russia accusa l’Europa: “Non contribuisce alla pace”

(Adnkronos) –
La Russia accusa l'Europa di non di "non contribuire una risoluzione pacifica" della guerra in Ucraina. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di un briefing con la stampa, affermando che l'Europa continua a essere indirettamente coinvolta nel conflitto in Ucraina in quanto fornisce armi a Kiev. Per contro, Peskov ha definito ''equilibrato'' l'approccio degli Stati Uniti. "Gli americani e il presidente Trump hanno un approccio molto equilibrato'' alla soluzione del conflitto ucraino, ha detto Peskov sottolineando che le critiche espresse dal presidente americano al leader del Cremlino Vladimir Putin ''non influenzeranno lo scambio di detenuti tra Russia e Stati Uniti'' che i due leader hanno concordato nel colloquio telefonico della scorsa settimana. "E' chiaro che le parti russa e americana non dovrebbero e non possono concordare su tutto", ha detto ai giornalisti il ​​portavoce del Cremlino, aggiungendo che "c'è la volontà politica di attuare gli accordi raggiunti e il lavoro continua". Poi, commentando gli attacchi ucraini contro il territorio russo, Peskiv ha spiegato come "le azioni di Kiev contraddicono il desiderio di un processo di pace'' con Mosca. In precedenza il ministero della Difesa di Mosca ha accusato Kiev di aver intensificato i bombardamenti aerei allo scopo di interrompere i colloqui di pace e ha affermato che i suoi massicci attacchi all'Ucraina, nei quali sono morte 13 persone nel fine settimana, erano una "risposta" agli attacchi dei droni ucraini contro la Russia. "Kiev, con il sostegno di alcuni paesi europei, ha adottato una serie di misure provocatorie per ostacolare i negoziati avviati dalla Russia". "Le Forze Armate della Federazione Russa continueranno a condurre attacchi massicci in risposta a qualsiasi attacco terroristico e provocazione da parte del regime di Kiev. Gli attacchi saranno condotti esclusivamente contro strutture militari e imprese del complesso militare-industriale ucraino, ha affermato il ministero della Difesa di Mosca".  Da parte sua il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha rivelato di non farsi illusioni quanto alla possibilità di una fine in tempi brevi della guerra. "Potremmo doverci preparare ad una durata lunga" del conflitto, ha dichiarato intervenendo al termine dei colloqui con il premier finlandese Petteri Orpo a Turku. Nel corso della storia, i conflitti si sono solitamente conclusi quando una o entrambe le parti hanno raggiunto lo sfinimento, sia militarmente che economicamente, ha affermato Merz. "Ovviamente siamo ancora lontani da questo in questa guerra", ha sostenuto. La guerra non riguarda solo l'integrità territoriale dell'Ucraina, ha suggerito poi. "L'ordine politico che abbiamo stabilito insieme alla Russia dopo il 1990 è messo in discussione", ha detto Merz. "Siamo minacciati e ci stiamo difendendo da questo". Per Merz gli sforzi congiunti di Unione Europea, Regno Unito e Stati Uniti nelle ultime tre settimane per fare pressione sulla Russia affinché accettasse un cessate il fuoco non hanno avuto successo."Tuttavia, non mi sono fatto illusioni fin dall'inizio che ciò sarebbe accaduto molto rapidamente". Di conseguenza, ciò significa che l'Ucraina deve continuare a difendersi e che dobbiamo intensificare i nostri sforzi affinché possa farlo", ha affermato il cancelliere. Merz ha difeso la sua decisione di revocare le restrizioni all'uso delle armi tedesche a lungo raggio da parte dell'Ucraina: "Solo coloro che sono in grado di attaccare le basi militari sul territorio dell'assalitore possono difendersi, ha detto, spiegando che la decisione è stata presa diversi mesi fa.  Nel frattempo, da Mosca, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato durante un briefing che "la Russia continua a elaborare una bozza di memorandum riguardante il futuro trattato di pace, definendo una serie di aspetti, come i principi dell'accordo, la tempistica del potenziale accordo di pace e l'eventuale cessate il fuoco per un periodo di tempo limitato se verranno raggiunti accordi pertinenti". "Non appena il memorandum sarà pronto, e vorrei sottolineare che il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov prende parte quotidianamente al suo sviluppo, verrà trasmesso a Kiev. Ci auguriamo che la parte ucraina faccia lo stesso e ci invii la sua bozza non appena riceverà il documento russo", ha aggiunto la Zakharova.  Donald Trump sta valutando la possibilità di imporre sanzioni alla Russia questa settimana. Lo rivela oggi il Wall Street Journal citando fonti informate che descrivono il presidente americano come "sempre più frustrato" per i continui attacchi di Vladimir Putin in Ucraina e il mancato avanzamento nei colloqui di pace. Le misure non comprenderebbero nuove sanzioni bancarie, rivelano ancora le fonti citate dal Journal, ma includerebbero diverse opzioni per spingere il presidente russo a fare concessioni al tavolo negoziale, a partire dal cessate il fuoco di 30 giorni sostenuto dall'Ucraina e costantemente rifiutato dalla Russia.  Le stesse fonti però non escludono che alla fine Trump, che per settimane ha resistito alle pressioni di alleati internazionali e interni, come il senatore repubblicano Lindsey Graham che ha preparato un pacchetto bipartisan di durissime sanzioni, possa decidere di non imporre le nuove sanzioni. Interpellata dal giornale americano, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha detto: "il presidente è chiaro sul fatto che vuole un accordo di pace negoziale, e sta intelligentemente tenendo tutte le opzioni sul tavolo".  Nei giorni scorsi, lo stesso Trump ha detto che "assolutamente" sta valutando possibili sanzioni, quando è esploso contro Putin: "lo conosco da tanto tempo, sono sempre andato d'accordo con lui, ma sta mandato i missili contro le città e sta uccidendo persone e non mi piace – ha detto – siamo nel mezzo di negoziati e manda missili contro Kiev ed altre città, non mi piace per niente".   "La Cina non ha mai fornito armi letali alle parti in conflitto e applica controlli rigorosi sui beni dual use. E gli ucraini lo sanno bene", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, in dichiarazioni rilanciate dal Global Times in relazione alle denunciate forniture alla Russia. Mao ha parlato di "accuse infondate" e "manipolazione politica". Le parole della portavoce arrivano dopo che in un'intervista a Ukrinform il capo dell'agenzia ucraina di informazioni e sicurezza esterna, Oleh Ivashchenko, ha parlato di "informazioni secondo cui la Cina sta fornendo macchinari, prodotti chimici, polvere da sparo e componenti ad aziende con scopi militari". "Abbiamo dati confermati che riguardano 20 fabbriche russe", ha affermato Ivashchenko. Respingendo le accuse, la portavoce della diplomazia di Pechino – che non ha mai condannato esplicitamente l'invasione russa dell'Ucraina e anzi è legata da una partnership "senza limiti" con Mosca – ha colto l'occasione per ribadire la "posizione" della Cina "sulla crisi ucraina". Il gigante asiatico ha sempre sostenuto di "lavorare in modo attivo per la cessazione delle ostilità, per arrivare a un cessate il fuoco e promuovere colloqui di pace".   —internazionale/[email protected] (Web Info)

SEGUICI SUI SOCIAL

142,034FansLike
6,832FollowersFollow
380FollowersFollow

spot_img

ULTIME NOTIZIE