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venerdì, 29 Marzo, 2024
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Uccise la giovane compagna a Pordenone: rinviato a giudizio il 34enne calabrese Mario Forciniti

È stato rinviato a giudizio Giuseppe Mario Forciniti, l’infermiere calabrese di 34 anni che il 25 novembre 2020, a Roveredo in Piano (Pordenone), ha ucciso la compagna Aurelia Laurenti, 32 anni, colpita con una ventina di coltellate. L’uomo, in misura cautelare nel carcere di Pordenone, è accusato di omicidio volontario aggravato perché commesso contro una persona stabilmente convivente.
Difeso dall’avvocato Ernesto De Toni, sarà processato davanti alla Corte d’assise di Udine a novembre. La famiglia della vittima – ai genitori di Aurelia sono stati affidati i due bambini rimasti senza mamma – si è costituita parte civile con l’avvocato Antonio Malattia.

Forciniti all’epoca dei fatti sostenne di essersi difeso da un’aggressione. Dopo aver ucciso la donna con una ventina di fendenti al collo, portò i loro due bambini da una parente, fece sparire il coltello in un cassonetto dei rifiuti e si presentò in Questura a Pordenone fornendo la sua ricostruzione del femminicidio.

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Ai genitori della donna, poche settimane dopo il femminicidio, erano anche stati affidati i due bambini rimasti orfani in tenera età della mamma e con il padre in carcere. La difesa dell’uomo, reo confesso, sostenuta dall’avvocato Ernesto De Toni, ha richiesto il giudizio abbreviato e la sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con gli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, in Calabria, a casa de genitori. Entrambe le istanze sono state rigettate.

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