“Uno spettacolo scadente, Un patto senza obblighi, in cui ci si appella al buon cuore di chi lo ha sottoscritto, perché diventi più buono”. Il trimestre anti-inflazione non salverà la spesa dei consumatori e non salverà affatto i bilanci già provati delle famiglie – secondo quanto sostiene l’Avv. Saverio Cuoco, coordinatore regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria. Il trimestre anti-inflazione prevede per tre mesi, fino a dicembre una serie di prodotti di prima necessità, alimentari e non, che verranno venduti a un prezzo bloccato o ribassato per venire incontro ai consumatori contro il caro-inflazione. Ci saranno dunque prezzi ribassati o bloccati per una serie di beni decisi esclusivamente dagli esercenti che aderiscono all’iniziativa.
L’iniziativa prevede prezzi fissi, promozioni, iniziative sui prodotti a marchio dei distributori e carrelli a prezzo scontato o unico. L’operazione riguarda i beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo, quelli del “carrello della spesa”, i prodotti per l’infanzia e la cura della persona. Attenzione però: non esiste un elenco dettagliato dei prodotti e ogni operatore potrà scegliere liberamente gli articoli che saranno oggetto della promozione, resa visibile dal logo governativo di un carrello tricolore, appiccicato in bella vista sulla vetrina degli operatori.
Da una prima analisi la maggior parte degli esercizi aderenti appartengono alla grande distribuzione, tra i piccoli esercenti che servono i piccoli centri a oggi, ci sono molte farmacie e pochi alimentari. Spesso i prodotti interessanti sono quelli a marchio del distributore e restano fuori i prodotti freschi, come frutta, carne e pesce, che hanno prezzi più variabili.
I prodotti a prezzo scontato inseriti nel paniere sono molto limitati, la maggior parte degli esercizi della Grande Distribuzione, infatti, ha optato per i cosiddetti “prezzi fissi”, ossia ha bloccato i listini di alcuni beni di largo consumo, dalla pasta all’olio, senza attuare veri ribassi. Questo significa che per i prossimi tre mesi i prodotti in questione non subiranno variazioni di prezzo, anche in presenza di condizioni che potrebbero favorire la riduzione degli stessi.
Inoltre gli unici prodotti inseriti nei panieri venduti in supermercati e ipermercati sono esclusivamente quelli a marchio privato della grande distribuzione, mentre i beni delle marche alimentari più note sono del tutto esclusi dal paniere. Si tratta di prodotti che hanno una quota di mercato limitata, pari solo al 20,8% dell’intero settore delle vendite nella Gdo, con la conseguenza che i consumatori che acquistano beni di marche specifiche non beneficeranno di alcun vantaggio economico”.
Fra le adesioni poi, spiccano supermercati, ipermercati, farmacie e parafarmacie mentre sono poche quelle che vengono dai piccoli negozi al dettaglio e dai piccoli alimentari, danneggiando così quei consumatori che risiedono nei piccoli comuni dove magari non ci sono grandi supermercati.
Una vera e propria presa in giro per l’UNC che non porterà assolutamente nessun beneficio per le tasche dei consumatori. L’unico rimedio è mettere in campo azioni strutturali di ampio respiro, quali: dotare Mister Prezzi di poteri sanzionatori e individuare strumenti efficaci di monitoraggio a livello locale, come gli Osservatori territoriali. È necessario, inoltre, ridurre l’Iva e azzerare le accise e gli oneri di sistema su energia e carburanti.
Secondo l’Unione Nazionale Consumatori Calabria, lasciare totale libertà e discrezione alle imprese aderenti al trimestre anti-inflazione non salverà le tasche dei consumatori e invita i cittadini a segnalare all’associazione a mezzo mail [email protected] o a mezzo whatsapp 3288310045 speculazioni messe in atto da operatori del commercio, che non adottano nessun ribasso rispetto al periodo anti-inflazione o che addirittura aumentano in maniera speculativa i prezzi dei prodotti calmierati.