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giovedì, 28 Marzo, 2024
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Tre settimane al voto più atteso: le Comunali di Reggio Calabria

Siamo davvero al rush finale: mancano solo tre settimane al voto più atteso in Calabria, quello per le Comunali reggine che vedono in campo nove candidati.

CENTROSINISTRA

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In fondo, i candidati sono otto più uno: il sindaco uscente e riproposto dal centrosinistra, Giuseppe Falcomatà, che ha appena entusiasmato il “popolo” della sua coalizione assiepato in piazza Castello con un triplice grido «Andiamo a vincere». Undici le liste a supporto della conferma di Falcomatà: accanto a ben sette civiche (Innamorarsi di Reggio, La Svolta, Patto per il Cambiamento, Primavera Democratica, Reggio non si Lega, Reset, S’intesi) ci sono Articolo 1, Italia Viva, Pd, Psi-A Testa Alta.

Quasi tutti gli sfidanti pagano, almeno sulla carta, l’enorme ritardo nella formalizzazione del proprio impegno e nella composizione delle liste a supporto, complessivamente forti di una marea di candidati ai 32 posti da consigliere comunale: ben 914.

PCL

Alcune candidature, tuttavia, non rappresentano certo una sorpresa.
Non poteva esserlo la candidatura a primo cittadino di Pino Siclari, il responsabile Mezzogiorno del Pcl (Partito comunista dei lavoratori), che ripetutamente s’era proposto nel ruolo.

MARCIANÒ

Tantomeno poteva esserlo la discesa nell’agone elettorale da “ora o mai più” di Angela Marcianò, l’ex assessore ai Lavori pubblici di Falcomatà che con la sua denuncia ha fatto esplodere il “caso Miramare”. Vicenda di cui per il momento è però l’unica vittima certa, essendo stata condannata a un anno di reclusione in primo grado per abuso d’ufficio e falso, cosa che la rende quasi certa vittima della “legge Severino” in caso d’elezione, anche semplicemente alla carica di consigliere. Unica reale incertezza, gli effetti prodotti dalla sospensione della pena.
Aveva scelto il rito alternativo dell’abbreviato perché certa del proscioglimento: le è andata male.

Adesso ci sono quattro liste a supporto della Marcianò: tre civiche (Identità Reggina, In Marcia e Per Reggio), con zero nomi di spicco  a eccezione del solo responsabile provinciale di Italia dei valori Oreste Arconte, e una sola lista di partito che “aggancia” le sue propensioni di sempre – a dispetto di un suo passato recente nella Direzione nazionale del Pd –, la Fiamma tricolore capitanata da Giuseppe Minnella.

POLVERIZZAZIONE

Proprio sulla sorpresa Marcianò puntavano in tanti, sperando di riuscire ad azzerare le tante – troppe – candidature “civiche” e compattare la “società civile” sul nome dell’ex componente della giunta Falcomatà. Fallimento anche qui: disboscato il panorama di candidature fantasiose, gracili o inesistenti (dall’ex consigliere comunale Nino Liotta al consigliere metropolitano di Forza Italia Eduardo Lamberti-Castronuovo passando per il leader del Movimento autonomo popolare Pietro Marra fino all’imprenditore ed ex assessore Pino Falduto), molte altre sono rimaste in campo.

LA STRADA

Al di là di Siclari, la Sinistra radicale punta su Saverio Pazzano, scrittore e attivista. “La Strada” e “Riabitare Reggio” le due liste a sostegno.

PATTO CIVICO

Il laboratorio politico Patto civico ha invece tirato su una lista per supportare la discesa in campo della funzionaria prefettizia Maria Laura Tortorella.
Giusto Pazzano e Tortorella erano stati i protagonisti del più credibile tentativo di “cucire” le candidature civiche tra loro: ma neppure questa mini-fusione è andata in porto.

MITI

Tra gli altri aspiranti alla fascia tricolore, Miti-Unione del Sud schiera l’ex presidente del Comitato pro-Aeroporto dello Stretto Fabio Putortì.

DAVI

E tra gli outsider si distingue il giornalista e massmediologo Klaus Davi (“Klaus Davi per Reggio” la lista civica a suo sostegno), già consigliere comunale a San Luca, nella Locride, dopo aver perso anche lì nel tentativo di fare il sindaco.
La vittoria, nella particolare battaglia per la campagna elettorale più estrosa, è già sua: ultimo colpo di genio, il tuffo e l’immersione in un “mare” di rifiuti.

M5S

Situazione del tutto diversa per gli unici due sfidanti di Giuseppe Falcomatà ricollegabili a partiti o movimenti radicati sul territorio e in tutt’Italia.
Anche il Movimento Cinquestelle aveva tentato la difficile crasi con varie liste civiche, a quella che è la prima tornata amministrativa in cui ai pentastellati è consentito questo tipo d’apparentamenti: alla fine però il virologo Fabio Foti si presenterà al giudizio degli elettori sostenuto dalla sola lista M5S.

CENTRODESTRA

In teoria, l’antagonista più temibile dell’uscente dovrebbe essere invece l’ex direttore generale dell’allora Provincia di Reggio Calabria Antonino Minicuci: candidato indipendente della Lega, Minicuci è originario di Melito Porto Salvo (a una trentina di km da Reggio), “adottato” da anni dalla città di Massa e alto burocrate in forza al Comune di Genova.
Tenteranno di “tirare la volata” per Minicuci 4 liste partitiche (Cambiamo con Toti, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega-Salvini Premier) e 6 civiche (AmaReggio-Stanza 101, Meda, Minicuci Sindaco, Nuova Italia Unita, Ogni Giorno Reggio Calabria, ReggioAttiva).

Il mix tra estrazione territoriale e partito proponente ha però provocato una mezza rivolta nella “base” del centrodestra, in particolare di Forza Italia.
A questo punto solo i risultati elettorali potranno dire quanto le liste del centrodestra “peseranno” davvero e, dettaglio non da poco, quanto conterà a danno di Minicuci il possibile voto disgiunto.

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