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venerdƬ, 19 Aprile, 2024
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Tragedia funivia: Un’altra calabrese in cabina 2 ore prima

Si tratta di Adele Ceraudo, pittrice di Cosenza che un paio d’ore prima, era salita a bordo della cabina precipitata ieri sul costone del monte Mottarone, trascinando con se quattordici vite, fra cui quella di una sua giovane corregionale di Diamante (Cs) e del suo fidanzato, anche loro in vacanza sulla montagna maledetta.

La testimonianza della donna ĆØ apparsa sul suo profilo Instagram: “Alle 10 di stamane – scriveva ieri sul social dopo avere appreso della catastrofe, commentando le immagini da lei stessa girate a bordo della funicolare – prendiamo la funivia per salire sul monte Mottarone, i primi a salire i primi a scendere. Per fortuna”.

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Ceraudo AdelaDavanti a quelle vittime, la donna, scampata alla tragedia, aveva commentato a caldo: “Ringrazio il cielo per noi. Piango immensamente per le persone che, poco dopo, hanno perso la vita“. Stamane, dopo una notte insonne, la donna ha commentato sempre su Instagram: “Sveglia ore 5,30 non per disegnare stavolta, non ho chiuso occhio. Non abbiamo chiuso occhio. Poi ha iniziato a piovere forte e arrabbiato, il cielo era furioso“. Quando la pioggia ha smesso, il silenzio assoluto in cui risalta la tragedia: “Ora ĆØ cosƬ fermo, silenzio umano. Quiete immobile. Decine di conguettii, fischi e rumorini vari di animaletti notturni e mattutini. Direi che la vacanza ĆØ terminata. Non riusciremmo aĀ  godere dell’altro, nonostante le meraviglie, naturalistiche ed umane che circondano questi laghi“.

Contattanta telefonicamente dall’AGI, mentre si trovava sull’autostrada per Milano, dove vive, l’artista cosentina, ancora scossa, ha spiegato: “Ieri ero sulla stessa funivia sulla quale ĆØ avvenuta la tragedia, alle 10 e mezzo del mattino”. A Stresa, aggiunge, “per la bella giornata, dopo due giorni di pioggia e freddo e dopo le chiusure per il Covid, c’erano tantissime persone, con tanta voglia di muoversi e divertirsi. Grazie al cielo, per le norme anticovid le cabine erano piene solo a metĆ , altrimenti sarebbero morte molte piĆ¹ persone. Adesso stiamo tornando a Milano, la nostra gita avrebbe dovuto essere piĆ¹ lunga, ma il nostro stato d’animo – ha proseguito – ĆØ di molta tristezza. Abbiamo appreso la notizia quando giĆ  eravamo in hotel. Alcuni amici ci hanno avvisato ed erano preoccupati perchĆ© noi eravamo in giro e non abbiamo risposto subito al telefono”

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