È stato condannato all’ergastolo Umberto Pietrolungo, 58 anni, calabrese di Cetraro (CS) -già detenuto per altri reati- e ora
ritenuto il responsabile del duplice omicidio dell’avvocato civilista Pierangelo Fioretto e alla moglie Mafalda Begnozzi (59 e 52 anni) la sera del 25 febbraio 1991, uccidendoli proprio nel cortile della loro casa nel centro di Vicenza, in contra’ Torretti.
I due furono uccisi da più colpi d’arma da fuoco e, all’epoca dei fatti, il medico legale parlò anche di “colpi di grazia” sparati per assicurarsi che i due fossero morti. Sul pavimento, vennero ritrovati 17 bossoli calibro 7.65, due proiettili inesplosi uguali, diversi pezzi di piombo e camicie di proiettile.
Un duplice delitto fino ad oggi senza un colpevole e per certi versi ancora avvolto nel mistero dato che il movente del duplice omicidio ancora non è ancora stato chiarito. Il gup ha accolto le richieste di condanna della Procura. Il pubblico ministero Hans Roderich Blattner ha coordinato la super indagine svolta dalla squadra mobile della questura di Vicenza e guidata dal vice questore Lorenzo Ortensi. Le difese avevano chiesto l’assoluzione.
L’indagine per anni è stata un cold case fino alla svolta arrivata nel 2023 quando una traccia di dna, isolata nel 2012 dalla polizia scientifica, ha trovato riscontro nei database: è risultata affine a un profilo genetico rinvenuto nel corso di una sparatoria in Calabria nel 2022. Così è stato dato un nome al killer.