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venerdì, 19 Aprile, 2024
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Strage migranti in Calabria: primi indagati per i mancati soccorsi del naufragio di Cutro, perquisizioni in atto

C’è una svolta nell’indagine sulla strage di migranti che si consumata sulla costa calabrese di Steccato di Cutro lo scorso 26 febbraio. Nel naufragio sono morte 94 persone e un numero ancora imprecisato di migranti dispersi. A distanza di tre mesi ci sono sviluppi giudiziari. I carabinieri, infatti, stanno eseguendo una serie di perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Crotone nelle sedi di Frontex, della Guardia di finanza e della Guardia costiera nell’ambito dell’inchiesta sul naufragio. Il sostituto procuratore Pasquale Festa, titolare dell’inchiesta, ha delegato le perquisizioni ai carabinieri del Nucleo operativo del Comando provinciale di Crotone.

Dopo aver studiato per tre mesi relazioni di servizio e documenti acquisiti in tutti gli uffici dei corpi coinvolti nelle operazioni di quella notte, la Procura di Crotone ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati i primi nomi e di firmare un decreto di sequestro negli uffici di Frontex, Capitaneria di Porto e Guardia di finanza per computer e telefoni cellulari nei quali – secondo chi indaga – potrebbero trovarsi indicazioni diverse (evidentemente fin qui non fornite volontariamente) e utili alla ricostruzione dei fatti.

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La Procura di Crotone intende venire a capo di contraddizioni ed omissioni nelle circostanze riferite dai diversi attori mentre sullo sfondo resta il rimpallo di responsabilità tra Frontex e il governo italiano.

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