La strage di migranti avvenuta nelle prime ore di domenica 26 Febbraio, continua a mietere vittime: le ultime notizie, infatti, riportano 67 morti e un dato che potrebbe ancora aumentare. Oltre le vittime, ad aumentare sono anche i rimorsi, si sarebbe potuto fare di piĆ¹ per evitare questa immane tragedia?
Secondo il comandante della Capitaneria di porto di Crotone Vittorio Aloi, si. “Quel giorno c’era mare forza quattro, non sei o sette. Le nostre motovedette avrebbero potuto navigare anche con mare forza otto”. Sul perchĆ© le motovedette della Guardia costiera non siano uscite in mare per soccorrere i migranti, il comandante Aloi spiega: “bisogna riferirsi ai piani operativi, agli accordi ministeriali che ci sono…” . Si rifĆ , dunque, a quanto riportato in una nota ufficiale della Capitaneria di Porto italiana, ovvero che la prima segnalazione di allarme per la barca di migranti sia giunta alla Guardia costiera alle 4,30 del mattino di domenica scorsa, a naufragio giĆ avvenuto.
“Non so se sia stato aperto un fascicolo per omissione di soccorso. Bisognerebbe chiederlo – dice Aloi ad alcuni cronisti fuori dalla camera ardente allestita per le povere vittime – al procuratore della Repubblica di Crotone. Adesso – continua – c’ĆØ una intricata ricostruzione dei fatti da fare, noi come Guardia costiera siamo strumento della magistratura, quando ci chiameranno riferiremo allāautoritĆ giudiziaria la nostra versione dei fatti. Ne puoi salvare centomila ma poi un solo bambino o una famiglia che non riesci a salvare ti fa sembrare inutile il tuo lavoro. Crediamo – conclude – di aver far operato anche in questo caso secondo le regole dāingaggio. Sono provato da questa vicenda ma professionalmente mi sento a posto”.