“E’ stato un malinteso, nato dalla volontà fuorviante di montare un caso”. Così Elena De Filippis, dirigente del liceo classico ‘Galluppi’ di Catanzaro, commenta la polemica attorno alla circolare con cui aveva invitato il personale del suo istituto a comunicare la volontà di vaccinarsi, aggiungendo che “chi dovesse rifiutare di sottoporsi alla vaccinazione potrebbe incorrere nella sospensione dalle attuali mansioni”. Parole che hanno spinto Antonino Tindiglia, coordinatore regionale di Gilda-Fgu, a chiedere l’intervento dell’ufficio scolastico calabrese, ottenendo il ritiro della circolare. Tindiglia, in una nota, ha sottolineato: “È un fatto grave sia per la minaccia ai docenti, neanche troppo velata, di adibirli ad altra mansione (come se non vaccinandosi diventassero inidonei al ruolo di insegnanti), sia anche per la totale violazione della privacy in materia di dati sanitari sensibili”.
Elena De Filippis è amareggiata: “Non credo di meritare questi toni. Non è mio costume intimare né forzare, come ben sanno i lavoratori della mia scuola, ho fatto tutto in assoluta buona fede”. Perché, allora, quel riferimento alla sospensione, soprattutto in un momento in cui c’è l’esigenza di poter decidere in serenità quando e se vaccinarsi? De Filippis spiega che con quella circolare aveva dato seguito a un preciso invito dell’Asp a comunicare gli elenchi dei docenti disponibili a vaccinarsi, arrivato il 10 marzo. “Visti i dubbi sul vaccino e le notizie che giravano, mi sono presa qualche giorno per riflettere e ho preparato la circolare ieri. Ho aggiunto quella precisazione, perché la sospensione dalle mansioni per motivi di sicurezza potrebbe accadere. Non lo stabilisco io ma la legge, dunque volevo soltanto informare chi non lo sapesse”.
La dirigente si riferisce all’articolo 2087 del codice civile, secondo cui il datore di lavoro “è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”. Secondo l’interpretazione di alcuni giuristi, nel caso specifico del lavoratore che non si vaccini e sia potenzialmente a rischio Covid, il datore di lavoro potrebbe prevedere un cambiamento di mansioni per tutelare gli altri lavoratori. Ad esempio, per le scuole, il servizio in Dad e non in presenza.
Esiste inoltre l’articolo 20 del decreto legislativo 81/2008, nel Testo unico in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, che impone ai lavoratori di curare la propria salute e non mettere a rischio la sicurezza di chiunque altro divida con loro la sede di lavoro – facendo anche riferimento a “controlli sanitari” previsti dallo stesso decreto. In particolare queste misure sono state recentemente aggiornate all’emergenza Covid, ma si tratta di igienizzazione, uso delle mascherine e tamponi, non si citano i vaccini.
C’è un unico tema su cui la dirigente De Filippis è d’accordo con il sindacalista Tindiglia ed è quello della privacy. La prassi adottata nel piano vaccinale calabrese per docenti e Ata prevede infatti che siano le scuole a comunicare alle Asp competenti il numero di soggetti da vaccinare, inviando elenchi per ogni singolo istituto. Una procedura che appare lesiva del diritto alla riservatezza, in quanto la volontà di vaccinarsi dovrebbe essere un fatto privato e infatti il piano nazionale ha istituito una piattaforma dove ogni individuo può registrarsi singolarmente. Ma il portale non è ancora attivo e in Calabria, dove il personale scolastico è stato inserito nella stessa fase temporale degli ultraottantenni, le prenotazioni vengono effettuate dalle Asp attraverso gli elenchi ricevuti dalle scuole. Adesso, dopo la segnalazione di Fgu-Gilda, il direttore dell’ufficio scolastico regionale ha ordinato alle scuole di non inviare i nominativi dei docenti che accettano la vaccinazione. “E’ giusto che sia così, il problema è a monte, nella richiesta. Io l’avevo fatto perché ci era stato chiesto, a noi come a tutte le scuole”, dice Elena De Filippis. “Fuori dalle polemiche, io punto l’attenzione piuttosto sul fatto che a Catanzaro la somministrazione dei vaccini ai docenti non è partita. La mia circolare è stata fraintesa – ribadisce – io non ho intimato nulla, perché la vaccinazione anti Covid è volontaria”. Lo statuisce anche l’articolo 32 della Costituzione italiana: nessuno può essere sottoposto a trattamenti sanitari obbligatori se non per disposizione di legge. E fino a oggi la campagna vaccinale anti Covid è, oltre che gratuita, su base volontaria.
Isabella Marchiolo
Sospensione ai docenti che non si vaccinano, Fgu-Gilda segnala il liceo Galluppi di Catanzaro
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