Un foglio lasciato sul tavolo, in una casa vuota. Un messaggio per la mamma: «Sono uscita per rilassarmi, non ce la faccio più». Firmato: «la tua bambina». A scriverlo è Alice, una quattordicenne che segue le lezioni in dad da casa, a Saronno. La mamma Iole Struzziero, un avvocato, è sempre in studio, a lavorare. E così la ragazzina passa le sue giornate in solitudine, davanti a uno schermo, sentendo la voce della professoressa di turno che parla, ma senza ascoltare davvero. Ma ogni giorno è sempre più difficile e gli stimoli vengono meno. A raccontarlo è la mamma in un lungo post su Facebook. Sua figlia poco prima delle 12 ha staccato la spina alla dad che avrebbe dovuto seguire fino alle 16 ed è uscita di casa per distrarsi, probabilmente per non ritrovarsi di nuovo a piangere. «Come devo sentirmi? – scrive la mamma – Mi sento impotente, vorrei spaccare tutto». Alice ama l’arte, frequenta un liceo artistico e il suo artista preferita è Van Gogh; adora la musica, non è una ragazzina che piange frequentemente, eppure «è crollata, non sorride, si spegne giorno dopo giorno». La mamma raccoglie le sue lacrime e le promette che cercherà di dare voce al suo disagio e così rende pubblico il biglietto che le ha scritto la figlia. Lo posta sui social, accompagnando questo scatto a una riflessione sulla condizioni in cui si trovano ogni giorni milioni di ragazzi e bambini. E conclude: «Chiediamo loro scusa, almeno questo glielo dobbiamo!». (Facebook: Avv Iole Struzziero)
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