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giovedì, 28 Marzo, 2024
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VIDEO-‘Sistema Cosenza’, ecco tutti i provvedimenti cautelari-NOMI


Cosenza – Abuso d’ufficio e falso in atto pubblico in relazione alla falsificazione dei bilanci dell’Azienda sanitaria provinciale negli anni 2015-2017. Sono i reati contestati, a vario titolo, in un’ordinanza di applicazione di misure cautelari di divieto di dimora, eseguita a Cosenza da parte della Guardia di finanza, nei confronti di sei fra dirigenti ed ex dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura.
Tra gli indagati per i quali non è stato emesso provvedimento, ci sono anche gli ex commissari della sanità in Calabria Massimo Scura e Saverio Cotticelli, oltre all’ex direttore generale del dipartimento Tutela della salute della Regione Antonio Belcastro, attuale delegato del soggetto attuatore per l’emergenza covid. Questi ultimi, insieme ad altri 6 indagati, hanno avuto notificato l’invito a rendere interrogatorio in relazione alla richiesta di sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio. Le 6 misure cautelari di divieto di dimora sono state notificate a Raffaele Mauro, ex direttore generale dell’Asp, Luigi Bruno, ex direttore amministrativo, e Francesco Giudiceandrea (divieto di dimora in Calabria), Remigio Magnelli, direttore del dipartimento Tecnico amministrativo, Giovanni Lauricella, dirigente Uoc Affari legali e contenzioso, e Maria Marano, collaboratore amministrativo (divieto di dimora a Cosenza).
Secondo gli accertamenti dei finanzieri, non sono state riportate in bilancio le cifre del contenzioso legale che ammonta ad oltre mezzo miliardo. Inoltre ci sarebbe un disallineamento tra saldo di cassa effettivo disponibile e quello in bilancio per somme non più disponibili perché già pagate per effetto di pignoramenti. Inoltre non sarebbero stati contabilizzati gli incassi dei crediti vantati. Contestata anche “l’arbitraria attribuzione di incarichi” con procedure di mobilità errate e in assenza di requisiti validi. “L’indagine – ha detto il procuratore di Cosenza è durata due anni e non è conclusa. Abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora e siamo appena all’inizio”.

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