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venerdì, 19 Aprile, 2024
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Si rinnova la celebrazione nelle acque dello Stretto indetta dal sindaco

Un mazzo di fiori nelle acque dello Stretto, davanti alla statua della Dea Athena, chiamata simbolicamente a vegliare sui migranti morti in mare.
Così la città di Reggio Calabria ha oggi voluto celebrare la sua tradizionale Giornata della Memoria per le vittime delle migrazioni. Come ogni anno, l’Amministrazione guidata dal Sindaco Giuseppe Falcomatà, ha dedicato un momento di ricordo per tutte le vittime delle migrazioni. Una data simbolica, indetta ormai cinque anni fa dallo stesso primo cittadino, all’indomani del tragico arrivo nel porto di Reggio Calabria delle 45 salme di migranti recuperate in mare dal pattugliatore Vega della Marina Militare italiana e poi seppellite in un area del cimitero di Armo, dove è in atto un intervento, promosso dalla Caritas Diocesana, per la realizzazione di un nuovo cimitero dei migranti.
La celebrazione si è tenuta sul Lungomare, nell’area adiacente la statua della Dea Athena, dove insieme al sindaco Falcomatà, ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale e metropolitana e ad altre autorità cittadine, è stato deposto nelle acque dello Stretto un fascio di fiori donato dalla Città Metropolitana e trasportato da una motovedetta della Guardia Costiera di Reggio Calabria, in memoria di tutte le vittime delle migrazioni.
Una cerimonia altamente simbolica e pregna di significato, un omaggio a tutte le persone che in questi anni hanno perso la vita mentre tentavano di fuggire da luoghi che sono purtroppo teatro di scontri sanguinosi, di povertà e di negazione dei diritti inalienabili di ogni essere umano.
“Anche quest’anno la nostra Città celebra la Giornata che abbiamo voluto dedicare alle vittime delle migrazioni – ha spiegato Falcomatà – anche quest’anno vogliamo dedicare un pensiero a quelle migliaia di persone che ogni anno perdono la vita nel Mediterraneo, ma anche sulle rotte terrestri, come nell’area dei Balcani, tentando di fuggire alla ricerca di una vita migliore”.
“Ricordo come fosse ieri quella giornata di 5 anni fa, nel pieno dell’emergenza emigrazione, quando i 45 corpi recuperati in acqua dalla Marina Militare e trasportati fino al porto di Reggio, vennero tumulati al cimitero di Armo. Un episodio rimasto impresso in maniera indelebile nella coscienza collettiva della nostra città, che in questi anni si è distinta per il suo straordinario spirito di solidarietà e per la sua capacità di accogliere e dare conforto a chi ha più bisogno. E questo grazie alla rete che si è creata, con i diversi attori istituzionali in campo nell’ambito dell’accoglienza, ma soprattutto grazie alla splendida rete delle associazioni, al settore del volontariato sociale, alla Chiesa reggina, un mondo che ha sempre risposto presente alla chiamata della solidarietà”.

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