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venerdì, 29 Marzo, 2024
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“Sete di giustizia e lotta al malaffare”. Le prime parole di De Magistris candidato presidente

Napoli – Sete di giustizia e lotta al malaffare. C’è moto del suo passato da magistrato nelle prime dichiarazioni rese da Luigi de Magistris nella veste di candidato alla presidenza della giunta regionale calabrese.
”Mi candido per amore della Calabria e ringrazio le calabresi e i calabresi che in questi giorni mi hanno mostrato affetto e stima esortandomi ad affrontare una sfida tanto difficile quanto straordinariamente affascinante. Mi rivolgerò, con umiltà e rispetto, a tutte le donne e a tutti gli uomini di questa Regione”. Sono le prime parole di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, e da oggi candidato alla presidenza della Regione Calabria e aggiunge: ”So quanto sia profonda la sete di giustizia: ci sono migrazioni di migliaia di giovani che vanno via, un ambiente spesso violentato, servizi non sempre all’altezza di un popolo che ha una grande umanità e dignità, una criminalità non di rado oppressiva, una borghesia mafiosa alquanto dominante in settori della politica e delle istituzioni”.
L’attuale sindaco di Napoli ha aggiunto che la sua non è una candidatura calata dall’alto.
”Non sono un candidato calato dall’alto, ho sempre affrontato le sfide con la gente e tra la gente. Il popolo è la forza di quella rivoluzione che deve coniugare rottura del sistema e capacità di governo”. Così Luigi de Magistris in merito alla sua decisione di candidarsi alla presidenza della Regione Calabria. ”Posso essere strumento per un processo di liberazione dal basso per dare voce ai tanti calabresi che non si piegano – spiega – che lottano per i valori costituzionali, per una Calabria forte e autorevole, mai con il cappello in mano e il guinzaglio di un ceto politico trasversale che ha annichilito la potenzialità di questa terra”.
E rispetto alla sua esperienza alla guida del Comune di Napoli afferma: ”Abbiamo dimostrato di saper governare, con le mani pulite, senza mai cedere al compromesso morale e spezzando i legami tra criminalità organizzata e politica. Porto in dote autonomia, indipendenza, libertà, coraggio, amore e passione”.
Non è mancato un cenno alle priorità programmatiche.
”Costruiremo insieme un programma chiaro e forte e candideremo persone che hanno storie individuali e collettive credibili”.
Così Luigi de Magistris rispetto alla composizione delle liste che lo sosterranno nella corsa per la presidenza della Regione Calabria. ”Voglio dare voce a chi non l’ha avuta, potere a chi considera il potere come servizio per il bene comune e non come luogo per perseguire interessi di parte – prosegue – Sono consapevole dell’impresa che appare impossibile, ma nulla è impossibile se c’è la volontà e lotterò con entusiasmo fino alla fine per la vittoria insieme alla maggioranza del popolo calabrese che desidera riscatto, sviluppo, libertà, giustizia sociale ed uguaglianza”.
”Sono indissolubilmente legato a questa terra sin da bambino. Sono autonomo e libero, senza prezzo”.
Lo afferma Luigi de Magistris, da oggi candidato alla presidenza della Regione Calabria. Una regione in cui – racconta in un lungo excursus – fin da bambino ha trascorso le vacanze estive, che ha scelto dal 1995 al 1998 come ”prima sede” da pubblico ministero e dove poi ”per scelta” è tornato dal 2003 al 2008 ”quando poi sono stato cacciato dal Sistema per aver investigato il sistema criminale”.
De Magistris si definisce ”orgogliosamente un uomo del Sud: sono napoletano doc, con genitori napoletani, nonni paterni di origini lucane, nonno materno di origini siciliane, moglie calabrese e un figlio nato in Calabria”.
”Da magistrato in Calabria – dice – ho dimostrato fedeltà alla Costituzione applicando l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge ed ho pagato un prezzo altissimo perchè non sono scappato e non mi sono girato dall’altra parte anche quando ero consapevole che mi avrebbero fatto fuori e sono stato fermato, scippandomi indagini su fatti gravissimi, strappandomi le funzioni di pm e trasferendomi per incompatibilità ambientale, per aver individuato un sistema criminale, composto da politici, affaristi, magistrati, professionisti ed uomini delle istituzioni, che gestiva in modo illecito fiumi di denaro pubblico che erano destinati allo sviluppo della Calabria. La mia radice è questa – sottolinea – sono un uomo di giustizia che si è anche scontrato con la legalità formale divenuta abuso del diritto”.
Il suo passaggio in politica si ha nel 2009 con la candidatura e l’elezione al Parlamento europeo dove per due anni ha svolto le funzioni di presidente della Commissione Controllo Bilancio, ”occupandomi dei fondi europei”.
E nel 2011 arriva la ”sfida, inizialmente folle” della candidatura a sindaco di Napoli con una coalizione civica che lo vede vincere nuovamente nel 2016. Entrambe le volte al ballottaggio ”con percentuali – ricorda – di circa il 70 per cento e diventando l’unica esperienza in Italia di una grande città con un’amministrazione autonoma che ha vinto contro tutto il ceto politico dominante e che, ereditata con i rifiuti, abbiamo portato, prima della pandemia, ad essere la città d’Italia che più è cresciuta in cultura e turismo”.

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