A partire dall’1 ottobre, e per i successivi trenta giorni, le famiglie italiane, o straniere residenti in Italia, con Isee inferiore a 15mila euro, potranno inoltrare domanda per ottenere la ‘Carta della Cultura’, bonus di 100 euro utile all’acquisto di libri, sia cartacei che digitali. Si tratta di una carta digitale che può essere richiesta esclusivamente tramite IO, l’app dei servizi pubblici gestita da PagoPa. Quest’iniziativa, lanciata dal Ministero della Cultura, che consiste in una card virtuale, oltre alla residenza italiana, richiede il possesso di un’identità digitale, Spid o Cie, tramite cui accedere all’App IO, la piattaforma dei servizi pubblici sviluppata da Pago Pa.
Una volta effettuato l’accesso con Spid o Carta di identità elettronica, sarà possibile, per chi rispetta i requisiti, richiedere il contributo. Ogni famiglia può fare domanda una sola volta. Il contributo viene erogato fino ad esaurimento fondi. Pertanto, verrà stilata una graduatoria dando priorità al reddito (dall’Isee più basso al più alto) e all’ordine di presentazione della richiesta. L’esito della procedura verrà notificato tramite l’App IO e i beneficiari potranno vedere la carta direttamente nella sezione “Portafoglio” dell’app, e avranno 12 mesi di tempo dal rilascio per utilizzarla. L’importo potrà essere speso per l’acquisto di libri, sia cartacei che digitali (purché dotati di codice ISBN), presso le librerie e i punti vendita convenzionati, il cui elenco sarà consultabile su una piattaforma dedicata.
Una misura lodevole che riconosce il valore e l’importanza della cultura. A sottolinearlo, Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi, il quale “soltanto a partire da una rinnovata e concreta percezione della cultura sarà possibile costruire un futuro migliore. Una nuova dimensione che consenta l’accesso alla conoscenza e al benessere individuale e collettivo. La fruizione culturale dovrebbe costituirsi pertanto, come fatto ordinario e non eccezionale. Necessario, quindi, conclude l’imprenditore lametino, che lo Stato, nell’ambito del suo dovere, garantisca sempre, e semplifichi, l’accesso alla cultura, in modo che non sia mai, esclusivo privilegio, ma veicolo di costruzione di eguaglianza e valido strumento di inclusione.