Sette Regioni inadempienti su 21 rispetto all’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza: è questo in estrema sintesi il bilancio del Monitoraggio dei Lea attraverso il Nuovo Sistema di garanzia pubblicato dal ministero della Salute e messo a punto dalla Dg Programmazione sanitaria. Promosse, rispetto al complesso degli 88 indicatori di cui 22 “core” e 66 “no core”, sono Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia e Basilicata. Che registrano un punteggio superiore a 60 – la soglia di sufficienza in una scala da zero a 100 – in tutte e tre le macroaree considerate: Servizi di prevenzione e sanità pubblica, distrettuali e ospedalieri.
Per due delle altre amministrazioni è buio pesto e questa volta Nord e Sud sono bilanciati: Valle d’Aosta (new entry tra le maglie nere) e Calabria (che si conferma sotto la sufficienza anche quest’anno) restano inadeguate su tutta la linea mentre le altre Regioni e Pa presentano “falle” almeno in una delle aree prese in considerazione. La situazione emergenziale creata dalla pandemia – si legge nel Report che il ministero della Salute invierà al Parlamento – ha sicuramente inciso e del fattore Covid anche quest’anno come per il monitoraggio 2020 si tiene conto pure sotto l’aspetto finanziario: le performance sui Lea valutate secondo i parametri del Nuovo Sistema di garanzia avviato nel 2019 sono calcolate “a scopo informativo” e quindi non impatteranno sull’accesso delle Regioni alla quota integrativa del Fondo sanitario nazionale.
Ma la fotografia restituita ai cittadini è quella di un Servizio sanitario nazionale ancora a tante, troppe velocità, come del resto aveva anticipato nei giorni scorsi la Corte dei conti nel coordinamento della Finanza pubblica: se il quadro generale migliora con 14 Regioni promosse a fronte delle 11 del 2020, siamo ancora sotto di una rispetto al 2019 quando a centrare gli obiettivi erano state 15 Regioni. Sette sono almeno per un indicatore insufficienti: Bolzano (area Prevenzione ma in miglioramento rispetto al 2020 quando anche il distretto era carente), Molise, sotto-soglia sull’ospedale, Campania (al limite sul distretto dove incassa un 57,5), Sicilia con l’area prevenzione che arriva a 45.5 scontando le pessime performance sugli screening tumorali, Sardegna, insufficiente sia su distretto che sull’ospedale e le due “bocciate” Valle d’Aosta e Calabria.
(Fonte: sanita24.ilsole24ore.com)