Stringe ancora tra le mani la felpa con cui ha tamponato le ferite del figlio, intrisa di sangue. Enrico non si dà pace, il suo bambino è in prognosi riservata, in sala operatoria ci è arrivato in coma. «Perché non ha preso me?», si sfoga guardando verso l’alto. Con i parenti è un continuo rievocare gli istanti che hanno preceduto la caduta, i soccorsi, le scarne comunicazioni dei medici. La moglie Assuntina aggiorna i parenti al telefono, poi sparisce nella chiesetta del Bambino Gesù per uscirne dopo alcuni minuti. «Ce lo avevo davanti – racconta la donna – Si era seduto sul bordo del balconcino, dando le spalle al vuoto. Gli ho detto di rientrare, poteva farsi male. Gli sono andata incontro e in quell’istante l’ho visto cadere nel vuoto. Sono corsa verso il davanzale e ho tentato di afferrarlo ma è stato inutile».
Nel racconto si inserisce il marito: «Ero in camera da letto. Ho sentito l’urlo di mia moglie e quasi nello stesso istante il tonfo». Quel rumore sordo Enrico non riesce a toglierselo dalla testa. «Sono sceso per le scale scalzo, ho preso mio figlio tra le braccia, gli ho avvolto la testa nella felpa, gli parlavo. Era cosciente, ma aveva sangue dappertutto». Santina riprende il racconto quando il marito si interrompe: «Ho visto la caduta, il bambino con un colpo di reni ha deviato la traiettoria andando a impattare su un furgone. Probabilmente questo ha limitato i danni». Enrico commenta: «Il ragazzo gioca a calcio, fa il portiere. Credo che il suo istinto in qualche modo lo abbia aiutato. Ma è lunga, non so come ne uscirà. Ha un polmone lesionato, un sensore che monitora il cervello».
La giornata di Santina ed Enrico era iniziata sotto tutti altri auspici. «Mio marito stamattina mi aveva comprato un mazzo di fiori. Ci eravamo svegliati presto, io avevo anche svolto un tirocinio online», racconta Santina. La coppia ha un’agenzia per il lavoro, lei organizza anche corsi di formazione. Oltre al loro bambino di 12 anni, che ora lotta tra la vita e la morte, hanno altri due figli, un ragazzo di 16 anni e una sorellina di 11.
(Fonte: il messaggero)
