Roma – «La Corte dei Conti ha certificato che in Calabria il Piano anti-Covid ha un ritardo mostruoso, il che è una vergogna».
È quanto afferma il deputato Francesco Sapia, di L’alternativa c’è, che spiega: «Nel maggio 2020, il governo Conte aveva stanziato quasi un miliardo e mezzo per potenziare l’assistenza ospedaliera in tutta Italia, a fronte della richiesta di 711 milioni, da parte delle Regioni, per incrementare i posti letto disponibili nei reparti Covid. Ad oggi, la Calabria è riuscita ad attivare solo 16 posti di terapia intensiva sui 134 previsti e appena 11 posti di semintensiva. Inoltre la Calabria non è riuscita a portare a termine nessuno dei 18 progetti di adeguamento dei Pronto soccorso. Ancora, delle 9 nuove ambulanze acquistate ne sono arrivate solo 3».
«Si tratta – continua il deputato – di un autentico disastro. Se la Calabria avesse concretizzato, ci saremmo risparmiati anche i danni economici causati dalle chiusure, determinate dall’inadeguatezza dei servizi sanitari. Ricordo ancora le imbarazzanti dichiarazioni televisive dell’ex commissario Cotticelli sul Piano anti-Covid e rammento una mia interrogazione del 17 dicembre scorso, a seguito della quale il ministero della Salute precisò che il soggetto attuatore per le attività anti-Covid era lo stesso commissario alla Sanità regionale».
«Mi fa infuriare – conclude Sapia – che i sanitari calabresi abbiano dovuto fronteggiare il Covid senza mezzi e con turni massacranti, peraltro senza ricevere l’indennità prevista. Ora chi ha sbagliato deve pagare di tasca propria».