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martedì, 23 Settembre, 2025
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Regionali 2025, Occhiuto: dirigenti Regione mi vedevano come un presidente “azzoppato”

“La Calabria non ha bisogno di assistenzialismo, non ha bisogno di un reddito di dignità che peraltro non sarebbe nemmeno finanziabile con i fondi europei, ma ha bisogno di mostrare al Paese che è una regione straordinaria, con grandi risorse”. Lo ha detto il presidente dimissionario della Regione Calabria e ricandidato Roberto Occhiuto in un videocollegamento con la sala dove sono state presentate le liste dell’Udc alle regionali da parte del segretario del partito Antonio De Poli e del presidente Lorenzo Cesa. “I suoi problemi – ha aggiunto – li conosciamo, e anche bene, alcuni li abbiamo risolti altri li supereremo nei prossimi anni. Però quando parliamo della Calabria parliamo di una regione che amiamo e quindi ne parliamo bene. Per troppo tempo, invece, della Calabria si è parlato in chiave negativa, della ‘ndrangheta che fa schifo a tutti e anzi mi congratulo con la Dda di Reggio per l’operazione odierna. Però il fatto che ci sia la ‘ndrangheta non deve diventare un alibi per dire che in Calabria nulla si può fare”.

“La Calabria – ha detto Occhiuto – è una regione che ha straordinarie risorse, che certamente ha bisogno di riforme e molte le abbiamo fatte, come quella dei consorzi di bonifica, che erano 11 baracconi e che abbiamo ridotto ad uno. Abbiamo fatto la riforma dei rifiuti e vorrei che i calabresi ricordassero com’era questa regione nel 2021, con l’immondizia che si accumulava addirittura fino al primo piano dei palazzi perché ai sindaci non era dato sapere dove smaltirla. Abbiamo messo in moto ospedali che stavano sulla carta come quello della Sibaritide, che è quasi finito. Ne stiamo costruendo altri. Quindi abbiamo fatto moltissimo rispetto al passato. Certo, stiamo dicendo ai calabresi che non abbiamo la bacchetta magica, che non abbiamo affrontato tutti i problemi, ma che ci candidiamo per farlo e risolverli”.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

“In un Paese civile – ha concluso Occhiuto – non ci si dimette per un avviso di garanzia. In un Paese civile le inchieste non strumentalizzate dagli sciacalli per inventare le fake news più vomitevoli e tentare di sconfiggere, attraverso questa via, avversari che altrimenti elettoralmente non batterebbero. A me è capitato di notare che nella mia amministrazione c’erano dirigenti che mi vedevano come un presidente azzoppato. E quindi mi sono detto: facciamo decidere ai calabresi chi deve occuparsi del futuro. Questo ho voluto fare, per evitare un anno di immobilismo”.

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