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martedì, 11 Novembre, 2025
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Regionali 2025, 3 candidati ‘impresentabili’: 2 a sostegno di Occhiuto e una per Tridico-NOMI

Tre candidature sono finite nel mirino della Commissione parlamentare Antimafia nell’ambito dei consueti controlli svolti dalla stesso organismo parlamentare sulle candidature e le eventuali violazioni del codice di autoregolamentazione in vista delle elezioni regionali che si terranno in Calabria domenica 5 e lunedì 6 ottobre. È stata la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, in apertura della seduta odierna, a dare comunicazione dell’esito delle verifiche svolte.

Si tratta della candidatura di Orlando Fazzolari, candidato al Consiglio regionale della Calabria per la lista ‘Noi Moderati’, a sostegno di Roberto Occhiuto, nei cui confronti il gip presso il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il rinvio a giudizio per delitti contro la pubblica amministrazione che integrano la fattispecie di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture. Della candidatura di Orlandino Greco, candidato al Consiglio regionale della Calabria per la lista ‘Lega per Salvini Calabria’. a sostegno di Roberto Occhiuto, per il quale il Gip presso il Tribunale di Catanzaro ha disposto il rinvio a giudizio per il reato di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, aggravato dal metodo mafioso; per il reato di scambio elettorale politico-mafioso e per il reato di corruzione elettorale.
Sul fronte politico opposto la candidatura di Filomena Greco, candidata al Consiglio regionale della Calabria per la lista ‘Casa riformista per la Calabria-Italia Viva’, a sostegno di Pasquale Tridico, per la quale il Gup presso il Tribunale di Castrovillari ha disposto il rinvio a giudizio» per «il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente» e per il reato di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.
I procedimenti giudiziari sono attualmente pendenti presso i rispettivi tribunali di competenza.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

“Una gogna mediatica che ad ogni appuntamento elettorale si rinnova con scarso significato dal punto di vista concreto e che ha l’unica conseguenza di gettare in pasto alla pubblica indignazione personalità politiche che da anni -come nel mio caso- attendono la conclusione di inchieste che durano da troppo tempo”. La responsabile regionale di Italia Viva e candidata Filomena Greco- in una nota – “è indignata per il ripetersi del linciaggio. E ricorda che lei ha rinunciato alla prescrizione – della quale avrebbe potuto avvalersi- pur di ottenere un processo. Ma il processo non arriva e in cambio arriva puntuale la “condanna mediatica”.
“Della lotta ai clan ho fatto una bandiera della mia azione politica e questi veleni non mi fermeranno. Siamo al paradosso per cui io chiedo il processo perché voglio che emerga la mia totale estraneità ai fatti contestati e in cambio mi ritrovo inquisita a tempo indeterminato. Nel frattempo la Cassazione derubrica il presunto eventuale reato da corruzione ad abuso di ufficio.
Mi domando chi pagherà per i danni che questi metodi di lotta politica mi stanno procurando e domando se si deve restare a vita sotto inchiesta e quindi impossibilitati ad esprimersi politicamente e se tutto questo non rientri in una manovra per ribaltare le regole di un corretto gioco democratico”. Danni ingiusti, secondo Greco che promette: “questi veleni non fermeranno la mia azione politica che punta a riportare pulizia e correttezza ai vertici della Regione” e si dice certa che la trappola degli impresentabili le porterà ulteriori consensi perché l’elettorato è stanco di questi giochini.

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