Reggio Calabria – C’erano i vertici dell’intera Procura della Repubblica, questa mattina, in aula davanti al Gup Valerio Trvato, a sostenere “idealmente” la tesi del pm Paola D’Ambrosio che ha chiesto la condanna a 20 anni di carcere nei confronti di Ciro Russo, ovvero il massimo della pena prevista per il reato contestato.
Come si ricorderà l’uomo di origini napoletane la mattina del 12 marzo del 2019 tentò di ammazzare l’ex moglie Maria Antonietta Rositani dandole fuoco dopo avere gettato della benzina addosso alla giovane donna.
Russo, che si trovava agli arresti domiciliari ad Ercolano (Napoli), raggiunse Reggio Calabria con lo scopo di uccidere l’ex moglie, di cui conosceva le abitudini.
L’aggressione avvenne nei pressi di una scuola dove la vittima aveva accompagnato il figlio che le era stato affidato dopo la separazione dal marito.
Ad ascoltare la requisitoria del pm erano presenti il procuratore di Reggio Giovanni Bombardieri e il procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni.
Maria Antonietta Rositani, a causa delle gravissime ustioni riportate, è stata ricoverata per un anno a Bari dove ha combattuto per mesi tra la vita e la morte, per poi tornare nel marzo scorso a Reggio Calabria dove continua a ricevere delicate e costanti cure ed assistenza.
Reggio Calabria, tentò di bruciare viva Maria Antonietta Rositani: l’ex marito alla sbarra
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