Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e personale della Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Dott. Giovanni Bombardieri, hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria che dispone lāapplicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di compendi aziendali, beni immobili, beni mobili, denaro contante, rapporti bancari e finanziari e relative disponibilitĆ – per un valore complessivo stimato in oltre 3 milioni di euro – riconducibili a un imprenditore reggino.
La figura criminale di questāultimo era emersa nellāambito delle operazioni denominate: āIL PADRINOā, che ha portato alla condanna in via definitiva dello stesso alla pena di anni otto di reclusione per associazione di tipo mafioso, e āGOTHAā, nel cui ambito il predetto, allo stato degli atti e fatte salve successive valutazioni nel merito, ĆØ stato condannato, in primo grado, alla pena di mesi dieci di reclusione per minaccia grave, aggravata dal metodo mafioso. In relazione alle risultanze delle attivitĆ di cui sopra, la locale Direzione
Distrettuale Antimafia – sempre piĆ¹ interessata agli aspetti economico imprenditoriali legati alla criminalitĆ organizzata – delegava il Gruppo Investigazione CriminalitĆ Organizzata (G.I.C.O.), il Gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e lāUfficio Misure di Prevenzione della Questura, a svolgere apposita indagine a carattere economico/ patrimoniale finalizzata allāapplicazione, nei confronti del citato imprenditore, di misure di prevenzione personali e patrimoniali.
Al riguardo, dopo aver delineato il profilo di pericolositĆ sociale āqualificataā del proposto – ad opera dellāUfficio M.P. della Questura – la pertinente attivitĆ investigativa – svolta dal G.I.C.O. e dal Gruppo della Guardia di Finanza – ĆØ stata indirizzata alla ricostruzione delle acquisizioni patrimoniali, dirette o indirette, effettuate nellāultimo trentennio, accertando – attraverso una complessa, articolata e minuziosa attivitĆ di accertamento e riscontro
documentale – i patrimoni dei quali il medesimo risultava disporre, direttamente
o indirettamente, il cui valore era significativamente sproporzionato rispetto alla
capacitĆ reddituale dichiarata ai fini delle imposte sui redditi. Alla luce di tali risultanze, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, allo stato del procedimento ed impregiudicata ogni diversa successiva valutazione da parte dellāA.G. giudicante, ha disposto lāapplicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dellāintero patrimonio riconducibile al citato imprenditore, per un valore complessivo stimato in oltre 3 milioni di euro, tra i quali oltre 600.000 euro in contanti rinvenuti dalla Polizia di Stato a carico del figlio, ma riconducibili allo stesso, a seguito di un controllo su strada, occultati nella cabina di un automezzo adibito al trasporto di animali.
LāattivitĆ di servizio in rassegna testimonia ancora una volta lāelevata attenzione della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia che continua a essere rivolta allāindividuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni e delle disponibilitĆ finanziarie illecitamente accumulati dalle consorterie criminali di stampo mafioso, allo scopo di arginare lāinquinamento del mercato e della sana imprenditoria, con lāintento di
ripristinare adeguati livelli di legalitĆ , trasparenza e sicurezza pubblica.