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domenica, 11 Maggio, 2025
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Ravanusa: Selene, Giuseppe e quel bambino che stava per nascere: Una tragedia che ha commosso l’Italia

C’è una foto del 10 aprile: Selene ha lo sguardo sognante, il vestito bianco e un bouquet di fiori gialli in mano, il viso appoggiato sulla spalla del suo Giuseppe. Sorride felice nel giorno del suo matrimonio. Otto mesi dopo quel sorriso non c’è più, sepolto sotto le macerie di via Trilussa a Ravanusa, assieme a quello di Giuseppe, Pietro, Enza, Carmela, Gioachina, Calogero, Angelo e dell’altro Giuseppe, il più vecchio, quasi novant’anni.

Sepolto assieme al sorriso che doveva ancora esplodere, quello di suo figlio, che avrebbe iniziato a conoscere il mondo tra una settimana. Che non ha ancora un nome e non figurerà mai nell’elenco ufficiale dei morti e dei dispersi, ma è di fatto la decima vittima di questa tragedia siciliana, salvo un miracolo che chi scava da ore ancora aspetta e anzi è proprio quella speranza che gli da la forza di andare avanti.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina, lei infermiera del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento lui operaio, neanche dovevano esserci in quell’appartamento. Erano passati a salutare i genitori di lui, Angelo Carmina, 72 anni, e Maria Crescenza Zagarrio, 69, che tutti in paese chiamavano Enza. Angelo è ancora sotto le macerie mentre Enza l’hanno tirata fuori senza vita da quel groviglio di cemento, mattoni e pezzi di ferro. Un saluto veloce prima di andare a cena fuori, in un sabato come tanti altri. Forse l’ultimo prima di partorire, visto che i nove mesi sarebbero scaduti la settimana prossima.

E allora restano i suoi pensieri e le sue foto. Il post è dell’11 settembre del 2020 e racconta come il Covid abbia solo rimandato il suo sogno. “Eccoci qui, a poche ore da quello che avevamo sempre sognato. Lo abbiamo immaginato, preparato nei minimi dettagli, abbiamo preparato con tanti sacrifici la nostra casa che è lì a guardarci e a dirci ‘aspetto voi’, eravamo pronti si ma qualcosa è andato storto. Avevamo immaginato un 2020 tutto rose e fiori e così è stato, un anno di cambiamenti tutti positivi, settembre doveva essere la ciliegina sulla torta ma così non sarà. Qualcuno da lassù ha deciso per noi qualcosa di speciale, qualcosa che va al di la delle nostre aspettative, come a dire il 2020 doveva essere l’anno di cambiamenti importanti ma non del vostro matrimonio. Il 12 settembre rimarrà sempre una data importante perché grazie a quella abbiamo costruito il nostro futuro. Dobbiamo solo pazientare un altro po’ aspettando il 10 aprile 2021”. E quel giorno è arrivato, assieme al vestito bianco, al sorriso e al bouquet.

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