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venerdì, 7 Novembre, 2025
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Rapporto di Legambiente: Calabria tra regioni più esposte a effetti cambiamento clima

Nel nuovo rapporto Città Clima 2025 di Legambiente, la Calabria figura tra le regioni più esposte agli effetti dei cambiamenti climatici, con Lamezia Terme e Reggio Calabria inserite tra le dieci città italiane più colpite da eventi meteo estremi negli ultimi undici anni. Secondo i dati dell’Osservatorio Città Clima, Lamezia Terme, nella fascia dei comuni tra 50 e 150 mila abitanti, ha registrato nove eventi estremi tra il 2015 e il 2025, di cui sei allagamenti da piogge intense, due danni da vento e una esondazione fluviale.

Reggio Calabria, nella fascia dei comuni tra 150 e 500 mila abitanti, ha contato nove eventi nello stesso periodo: due allagamenti, due danni da vento, uno da siccità prolungata, tre danni alle infrastrutture e un’esondazione fluviale.
Entrambe le città, evidenzia Legambiente, non dispongono ancora di un piano o di una strategia di adattamento climatico.
“Le città calabresi – commenta Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria – stanno già subendo le conseguenze dei cambiamenti climatici, con ricadute sulle popolazioni destinate ad aggravarsi ulteriormente. Quasi nessuna però ha adottato un piano di adattamento. Continuiamo ad essere complessivamente impreparati agli impatti crescenti sugli ecosistemi, sui luoghi e sulle persone, riuscendo ad intervenire solo nella fase dell’emergenza. Al contrario, occorre agire in maniera preventiva per aumentare la resilienza e la qualità urbana”.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Gli impatti sulle città e le aree urbane più colpite: Allagamenti da piogge intense (371 eventi), raffiche di vento e trombe d’aria (167) ed esondazioni fluviali (60) sono gli eventi meteo estremi che più si sono ripetuti in questi 11 anni. Tra le altre cose preoccupano anche i danni alle infrastrutture, ben 55 quelli causati perlopiù da forti piogge e temperature record con impatti soprattutto sulla rete dei trasporti, e poi i 33 danni da grandinate. A pagarne lo scotto maggiore sono soprattutto le città tra 50 e 150mila abitanti. Qui, in questi anni, si è concentrato il maggior numero degli eventi meteo estremi, ben il 48% del totale (811), e tra le città più colpite ci sono Agrigento (28), Ancona (14), Fiumicino (11), Forlì (11) e Como (11). Non se la passano bene neanche le altre aree urbane: su 811 eventi meteo estremi, il 28% si è registrato nelle grandi città (con oltre 500mila abitanti) e il 23% nei comuni tra 150mila e 500mila, tra quest’ultimi quello più colpito è Bari con 33 casi, seguito da Bologna (18), Firenze (14) e Catania (13). Doppia maglia nera, invece, per Roma che centra un triste primato: è il comune con più eventi registrati dal 2015 a fine settembre 2025, ne conta ben 93, e tra le grandi città è la più colpita seguita da Milano con 40 eventi di cui 16 esondazioni, Genova (36), Palermo (32), Napoli (20) e Torino (13). Napoli, è l’unica tra le “grandi sorelle”, a non aver adottato un piano o una strategia contro i cambiamenti climatici. Come lei, anche Bari, Reggio Calabria, Prato, Perugia, tra i comuni 150mila e 500mila abitanti, e poi Fiumicino, Como, Lamezia Terme, Massa, Potenza tra i comuni tra 50mila e 150mila abitanti.

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