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mercoledì, 17 Aprile, 2024
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Ragazzo cade da cavallo e si rompe la tibia: una “Via Crucis” per trovare posto in ospedale

“Siamo costretti, nostro malgrado, a raccontare un ennesimo caso di malasanità, che testimonia ancora di più, se ce ne fosse bisogno, di come il territorio dell’alto Jonio abbia necessità di buona sanità e di un Ospedale funzionante e pienamente operativo”. Lo scrive Andrea Renne, responsabile Alto Jonio per la Direzione Provinciale Italia del Meridione (IDM).

“Nella serata di ieri- spiega- un ragazzo di Amendolara, cadendo da cavallo, ha subito la frattura della tibia. Trasportato al pronto soccorso di Trebisacce, intorno alle ore 18, è stato immediatamente medicato per poi dover essere trasferito presso un altro presidio ospedaliero dotato di reparto di ortopedia. Purtoppo, per il malcapitato, non c’era nessun posto disponibile in tutta la provincia di Cosenza. Solo alle ore 1,30 di notte il giovane è stato trasferito presso l’ospedale di Rossano. Anche qui si è dovuto constatare che non c’era nessun posto disponibile nel reparto di ortopedia e pertanto il ragazzo è rimasto parcheggiato su una barella in condizioni abbastanza gravi, considerando i forti dolori causati dalla rottura della tibia. Era stata presa addirittura in considerazione l’ipotesi di trasferirlo presso l’Ospedale di Matera, quindi fuori regione.
Soltanto qualche ora fa, intorno alle ore 12, dall’ospedale di Crotone, è giunta la notizia di un posto disponibile”.

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Per Renne si è trattato di “Una vera e propria ‘Via Crucis’ dal momento che il ragazzo, molto probabilmente, dovrà anche essere operato constatata, attraverso le opportune visite, la gravità del problema. Ancora una volta, forse l’ennesima, i cittadini dell’Alto Jonio subiscono sulla propria pelle i pesanti disservizi della sanità pubblica. Non possiamo non mettere ancora in evidenza che casi come questo non sarebbero mai accaduti se l’Ospedale Chidichimo fosse stato stato pienamente funzionale, a maggior ragione se pensiamo che il reparto di ortopedia è stato restaurato ed è quindi nuovo di zecca, ma purtroppo non è stato mai aperto. Confidiamo pertanto in una rapida definizione della vicenda della riapertura del iChidichimoi, per evitare che casi simili possano più accadere e che sofferenze come quella del ragazzo di Amendolara, di cui siamo stati costretti a raccontare, debbano più ripetersi”.

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