“Mi dichiaro assente come è assente l’Amministrazione Comunale, davanti agli assistenti educativi”. Con queste parole il consigliere Saverio Pazzano ha abbandonato il consiglio comunale di Reggio ancora in corso in segno di protesta per la situazione dei 160 assistenti educativi che non sono pagati da novembre. Sei mesi senza stipendio e nessuna notizia del Tfr del contratto 2019/20, fin quando è stato disatteso anche l’ultimo impegno che la situazione si sarebbe sbloccata iniziando a corrispondere le spettanze di dicembre 2020.
Pazzano, leader del movimento “La Strada” e già candidato sindaco della città dello Stretto, è diretto e non usa diplomazia: “Gli uffici si rimpallano responsabilità in un continuo rimando di competenze. Sei mesi senza stipendio sono un fatto che non può avere alcuna giustificazione. Davanti al quale, se davvero l’Amministrazione fosse solidale, dovrebbe rinunciare a sei mesi di stipendio, per capire che si prova e vedere se poi sarebbe della stessa idea di avere un po’ di pazienza. Rinuncino gli amministratori che governano la città a sei mesi di stipendio, poi potremmo accettare forse le spiegazioni su problemi burocratici a scatole cinesi”.
Dopo la richiesta all’assessore Demetrio Delfino di aprire un tavolo tecnico, Pazzano fa sapere di aver segnalato l’inadempienza al prefetto per sollecitare anche da lì un intervento. “Nella settimana che introduce al Primo Maggio – aggiunge non sappiamo come l’Amministrazione Comunale possa festeggiare questa importante data, quando lascia senza la giusta retribuzione 160 famiglie. Ci sono due modalità per esercitare il diritto alla democrazia: il voto e lo sciopero. Io oggi esercito quello dello sciopero. Rinnoviamo il nostro appello a tutte le forze sane della città a stare unite in questo necessario riconoscimento dei diritti. Non molleremo. Resisteremo un giorno in più degli alibi della amministrazione comunale”. Meno di un mese fa “La Strada” aveva affiancato un presidio di assistenti educativi in un sit-in di protesta in piazza Italia, che simbolicamente si era svolto dando le spalle all’ingresso di palazzo San Giorgio.
Nell’assemblea civica reggina oggi è il giorno delle carenze del welfare non soltanto in riferimento all’amministrazione. Oltre alla questione degli assistenti educativi, si è parlato delle famiglie con figli autistici abbandonate a se stesse dall’Asp. Questa mattina un gruppo di genitori si è recato a manifestare (non per la prima volta) davanti alla sede dell’azienda sanitaria. In apertura di consiglio, a loro ha espresso solidarietà il consigliere Carmelo Romeo, presidente della commissione sanità: “In questo momento, a poche centinaia di metri da qui, decine di genitori di bambini con disturbi dello spettro autistico stanno manifestando di fronte la sede dell’Asp per ottenere i loro diritti. Credo sia importante che questo consiglio comunale si occupi di questa vicenda, che riguarda tante famiglie reggine, dove sono presenti soggetti come questi bambini che nell’ultimo anno hanno sofferto più di tutti gli effetti della pandemia, costretti tra le mura domestiche, spesso senza una adeguata assistenza, costretti a modificare le loro abitudini e la loro routine quotidiana”.
Da parte della commissione presieduta da Romeo, è stata inviata una formale richiesta all’Asp per il riconoscimento delle spese sanitarie affrontato da queste famiglie. “Auspico – ha concluso il consigliere – che questo consiglio esprima pubblicamente la sua vicinanza e faccia tutto quanto è nelle sue possibilità perché sia riconosciuto a queste famiglie il diritto a un rimborso”. La rivendicazione delle famiglie, riunite nell’associazione “Il volo delle farfalle”, riguarda lo stallo nel rimborso dei trattamenti sanitari eseguiti per l’impossibilità di presentare le fatture a causa di un monitoraggio della situazione stabilito dalle autorità commissariali. Ma da mesi non ricevono risposta.
C’è stata poi la proposta dei genitori di Agedi, che Federico Milia, capogruppo dei consiglieri di Forza Italia, inoltra sempre all’indirizzo dell’assessore Delfino nel citato tavolo tecnico sulle tematiche del sociale: creare un vero e proprio servizio di trasporto per i bambini disabili, al posto dell’attuale sussidio sotto forma di singoli assegni per questo tipo di attività.
L’auspicio è che da una parte e dall’altra, le amministrazioni responsabili prendano in carico la situazione di chi vive una condizione di fragilità e chi lavora per erogare servizi a famiglie e minori.
Isabella Marchiolo