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mercoledì, 11 Dicembre, 2024
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Primo caso di febbre del Nilo in Calabria. Province Cosenza e Crotone classificate ad “alto rischio”

Anche in Calabria si registra il primo caso di West Nile Virus, conosciuto anche come febbre del Nilo. Lo evidenzia il bollettino di sorveglianza integrata West Nile e Usutu virus del 22 agosto. Intanto nella giornata di ieri la Regione Calabria si è dotata di un “Piano di Sorveglianza e risposta ai virus della West Nile e Usutu” vistato dal commissari ad acta, Roberto Occhiuto.
Secondo i dati in possesso della Regione, le aree classificate ad alto rischio sono le province di Cosenza e Crotone. In queste due province il virus ha circolato in passato, nel 2011, e nel corso del 2022 si sono avuti due focolai in allevamenti avicoli rurali. A basso rischio, invece, sono considerate le province di Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia dove il Wnv von ha mai circolato, ma le cui caratteristiche eco-climatiche sono favorevoli per la circolazione virale.

La febbre del Nilo Occidentale (o febbre West Nile) è una malattia infettiva virale causata dal virus West Nile, trasmesso dalle punture di zanzara. Non c’è da allarmarsi: nella maggior parte dei casi il West Nile Virus ha sintomi leggeri e non richiede trattamenti particolari. Tuttavia, in circa 1 caso su 150, può portare a gravi infezioni del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) e delle membrane che lo rivestono (meningi). L’infezione da virus WNV è asintomatica in circa l’80% delle persone infette. Circa il 20% dei contagiati presentano disturbi simil-influenzali lievi, come febbre, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari, nausea e vomito. Occasionalmente si possono verificare un’eruzione cutanea e ingrossamento delle ghiandole linfatiche. La febbre del Nilo viene diagnosticata ricercando gli anticorpi specifici, quali le Immunoglobuline M (IgM) e IgG, nel sangue dei soggetti con sospetta infezione attraverso specifici test sierologici.

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Ecco il bollettino di sorveglianza integrata West Nile e Usutu virus del 22 agosto. Con settantadue nuovi casi di segnalati nel periodo 15 – 21 agosto, salgono complessivamente a 171 quelli confermati in Italia dall’inizio della sorveglianza, a maggio 2024.
Di questi, 101 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Piemonte, 1 Lombardia, 23 Veneto, 5 Friuli-Venezia Giulia, 63 Emilia Romagna, 1 Campania, 2 Puglia, 1 Calabria, 1 caso importato dagli Stati Uniti e 2 dall’Albania), 21 casi asintomatici identificati in donatori di sangue (1 Piemonte, 5 Lombardia, 1 Veneto, 2 Friuli-Venezia Giulia, 11 Emilia-Romagna, 1 Campania), 49 casi di febbre (1 Piemonte, 1 Lombardia, 33 Veneto, 12 Emilia-Romagna, 1 caso importato da Oman e 1 dal Marocco).

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